domenica 26 dicembre 2010

eBook: istruzioni per l'uso

Dopo aver maturato una certa esperienza sugli eBook, ho deciso di scrivere un breve tutorial che spieghi ciò che ho appreso. Ho consultato decine e decine di siti attinenti, visitati nel corso di questi mesi per saperne di più sull'argomento ed ho scelto di condividere quanto ho imparato creando un mini-libro chiamato "eBook: istruzioni per l'uso".

Il lavoro è stato divulgato utilizzando la piattaforma Scribd.com di condivisione dei documenti.

Per chi fosse interessato a sapere cosa sono gli eBook, come si possono creare, leggere, pubblicare, promuovere e vendere, questo è il libro che fa al caso vostro.

L'elenco degli argomenti trattati è il seguente:

1. Introduzione agli eBook
2. I formati degli eBook
3. Il formato ePub
4. eBook readers
5. Pubblicare un eBook
6. Diritto d'autore, licenze, protezioni
7. Vendere ed acquistare eBook
8. Promuovere in rete i propri eBook
9. Il futuro degli eBook
10. Risorse on line


Il libro "eBook: istruzioni per l'uso", almeno in questa prima versione (ver 1.0) , è consultabile gratuitamente. Molto presto anche "Tempi che corrono" sarà disponibile in formato eBook e sarà messo in vendita online.

Ad maiora.

http://www.scribd.com/doc/45920277/eBook-Istruzioni-per-l-uso

venerdì 17 dicembre 2010

La mia poesia di Natale

ASPETTANDO BABBO NATALE

La notte di Natale, dal caminetto
ci si aspetta, se si è stati buoni,
che scenda un simpatico vecchietto
giunto in slitta a portarci i doni.

Lo scorso anno, la notte di Natale,
mentre era in vacanza il mio vicino,
qualcuno, senza calarsi dal camino,
gli è entrato dalla porta principale

ma anziché lasciare dei regali,
si è preso quello che ha trovato
con i suoi auguri più cordiali.

Un ladro, per essere precisi;
oppure Babbo Natale disperato,
colpito anch'egli dalla crisi?

JECO digitale


mercoledì 15 dicembre 2010

Book-trailers

Spesso il consiglio che si da ad uno scrittore esordiente per farsi conoscere è quello di fare un book-trailer ed allora un povero scrittore in erba si ingegna per cercare di fare del proprio meglio con piccoli mezzi e realizza questa cosa e poi invece ...
... e poi invece scopre che chi può permettersi costosi testimonial come Manuela Arcuri ed ha la possibilità di promuovere sulle TV nazionali il proprio libro, realizzi degli spot come questi:






La cosa fa rabbrividire ma forse c'è un motivo ... voglio sperare che la campagna mediatica sia stata appositamente fatta in questo modo per far parlare.
Ricordate il caso mediatico di questa estate delle "Ragazze di Ostia" ? O della ragazzina "gemmadelsud" che su youtube spopolava con i suoi video trash?

Trash will never die! ... specie in Italia.

Vorrei tanto sapere però come andranno le vendite dei libro!

Per sapere chi è l'autore: Alfonso Luigi Marra potete leggere questo articolo:


Ad maiora
JECO digitale

domenica 5 dicembre 2010

Vecchi media per colpire chi ha un'età media

Senza ombra di dubbio Internet è un mezzo molto utilizzato dalle ultime generazioni.
L'altro ieri ascoltavo sul treno il discorso di una ragazza di poco più di vent'anni che confidava alle amiche che suo fratello, che frequenta le superiori, tiene la pagina di Facebook aperta quando fa i compiti ed è quindi perennemente connesso alla rete. Le amiche gli rispondevano che quasi tutti gli adolescenti studiano in questo modo e dicevano che loro erano "vecchie" perché FB non c'era "ai loro tempi".
Aldilà di stare a sindacare se questo è un bene o un male, c'è tuttavia in Italia anche una fetta di persone che è in ritardo rispetto ai tempi che corrono e che adesso si avvicina ad Internet in età ormai avanzata.
Proprio su queste persone la BigG di Google ha deciso di investire per allargare i suoi affari e pertanto ha creato uno spot che da Novembre 2010 sta andando in televisione.
Uno spot ben costruito, che fa leva sui buoni sentimenti, i cui retroscena sono svelati in questo interessante articolo:


E' stato scelto come mezzo la TV perché è il media più utilizzato da chi ha un'età media in Italia e quindi meglio capace di "colpire il bersaglio".
C'è poi anche, secondo me, una sorta di pubblicità anche per il nuovo sistema Android di Google visto che ad un certo punto compare uno smartphone.
In attesa di vedere se lo spot farà sì che sempre più persone di mezza età si mettano al passo coi tempi e cadano nella ragnatela (sarà un caso che in inglese si dica Web) costruita con cura da Google, mi viene da fare qualche previsione futuristica chiedendomi:

- A quando il controspot degli anti-google?
- A quando gli spot in TV di Facebook?

Ad maiora,
JECO digitale

PS
Lo spot in questione, per chi non lo avesse visto è questo:


giovedì 2 dicembre 2010

Tempo di regali natalizi

Il reading a Casa Carducci di oggi è andato bene, sono felice perché la poesia mia che ho letto è piaciuta ed ho ricevuto anche i complimenti per la locandina ideata da me per l'evento (vedi post precedente).
Aldilà di aver letto, sono felice perché adesso una copia autografata di "Tempi che corrono" si trova schedata nella biblioteca di Casa Carducci.

Mentre tornavo a casa, mi soffermavo sulle illuminazioni natalizie, ormai siamo in pieno periodo. A Natale, si sa, è tempo di regali così se volete fare un regalo originale, perché non regalate una copia di "Tempi che corrono" ad amici e parenti?

Come fare per riceverla? Semplice, basta scrivermi all'indirizzo jeco.digitale (at) gmail.com.

Ad maiora.
JECO digitale

mercoledì 1 dicembre 2010

Lettura a Casa Carducci

Oggi, 2 dicembre 2010, alle ore 21, leggerò a Bologna in pubblico in occasione dell'evento: "Leggere, interpretare, fare poesia".
In pratica è il saggio di lettura di poesia degli allievi di Margaret Collina in collaborazione con La Nuova Bottega dell'elefante.
Per me è un onore, oltre che una grande emozione, poter leggere una mia poesia, una di quelle contenute nel mio libro "Tempi che corrono", tra le mura di quella che fu la casa del grande poeta Giosuè Carducci.

L'evento è pubblicizzato su diversi siti tra cui:


ma pochi sanno che la locandina che vedete qua sotto per promuovere l'evento ed adottata per la manifestazione, è stata creata interamente dal sottoscritto.

Ad maiora,
JECO digitale


martedì 23 novembre 2010

Ci sono anch'io su Amazon.it!

Da oggi Amazon.it, il noto sito di e-commerce americano, sbarca in Italia promettendo sconti interessatissimi del 30% e tempi di consegna ultra rapidi.
E cosa scopro? Che anche "Tempi che corrono" è presente nel loro sito !... Almeno però, rispetto agli altri siti di e-commerce in cui sono capitato, loro ammettono che il libro, seppur scontato del 30%, non è attualmente disponibile.

Effettivamente manca una distribuzione per quei libri di nicchia, di autori esordienti appartenenti a piccole case editrici e sarebbe bello se Amazon.it e gli altri siti dessero la possibilità agli autori/editori di specificare nel sito anche a chi potersi rivolgere per ottenere delle copie.
In fin dei conti, potrei vendere scontate alcune copie in mio possesso ad Amazon, che le venderebbe solo in caso di richiesta d'ordine.
Che avrebbero da perdere loro? Niente. Che avrei da perderci io? Niente, ma questa possibilità manca attualmente.

Forse quando prenderanno piede gli ebook, sarà più facile vendere perché non ci saranno giacenze di magazzino da gestire.
Amazon già vende ebook in italiano che gli utenti registrati possono caricare ma il Kindle, uno dei lettori di ebook più in voga negli USA, non è "ancora" venduto sul sito italiano.
Chissà cosa hanno in mente per noi Italians, per ora pensano di fidelizzarci assumendo Superman come corriere per consegne più veloci della luce.

Ad maiora.
Jeco digitale

domenica 21 novembre 2010

Come avere il mio libro

Da poco ho scoperto che il mio libro "Tempi che corrono (ErreciEdizioni)" è acquistabile anche attraverso alcuni portali, librerie online e siti specializzati molto conosciuti come: LibreriaUniversitaria, Webster, Deastore, Libri.DvD.it, Ciao.it, Unilibro.

Sinceramente, non so come funzionino questi siti, né da dove si riforniscano. E' scritto che in genere necessitano di una ventina di giorni per reperire il libro dai loro fornitori.
Allora li ho messi alla prova ed ho ordinato una copia, sono passati 15/20 giorni ed ho ricevuto come risposta la seguente frase:

Siamo spiacenti di doverti informare che non ci e' possibile reperire il libro.

Forse perché non sanno che attualmente le uniche librerie sul territorio nazionale a cui è possibile richiedere una copia di "Tempi che corrono" sono:

Via Pretoria N° 212
85100 Potenza (Pz)
Tel/Fax. 0971.21709

Via Goito 3/c
Bologna
Tel/Fax. 051 233333

e che la via più rapida per poter avere una copia di "Tempi che corrono" con tanto di dedica personale dell'autore, resta comunque quella di scrivermi all'indirizzo: jeco.digitale (at) gmail.com

Ad maiora,
Jeco digitale

lunedì 1 novembre 2010

Poemetto o scherzetto

Posto un sonetto che ho scritto per il blog della mia cara amica ed insegnante Margaret Collina:

http://lalettrice.splinder.com

E' dedicato alla trascorsa festa di Halloween di ieri, naturalmente ogni riferimento alla Poesia, è puramente casuale ;-)

POEMETTO O SCHERZETTO
In autunno, nel paradiso dei poeti,
c'è la tradizionale gara di poesia
che ha per tema: "La malinconia".
I partecipanti son quelli consueti.

Inizia Foscolo: "E' forse il sonno... men duro..."
Lo interrompe Dante: "Così, mi vien sonno sicuro!
Scegliamo un altro argomento? Uno a casaccio..."
"La festa di Halloween" propone Boccaccio

"Non credo però in Italia esista"
- fa Leopardi un po' pensoso -
"E non far sempre il pessimista!

- gli dice Carducci burrascoso -
Innanzi, innanzi, sul dolcetto o scherzetto
perché non scriviam tutti un bel sonetto?"

JECO digitale

giovedì 28 ottobre 2010

I tempi dell'editoria

Qualche giorno fa ricevo una lettera da parte di una casa editrice, non a pagamento, a cui avevo mandato il mio manoscritto un anno fa all'incirca. Apro la missiva e leggo una cosa tipo:

SIAMO LIETI DI COMUNICARLE CHE ABBIAMO ACCETTATO DI PUBBLICARE LA SUA OPERA!

E' stata una bella cosa sapere che una casa editrice non a pagamento aveva accettato di considerare le mie poesie nonostante fossero... poesie, appunto.
Il mercato per il genere della poesia dicono sia inesistente e, visto che molti poeti spesso sono costretti ad autopubblicarsi, l'aver ricevuto questa comunicazione mi ha riempito di gioia.

Purtroppo ho dovuto rifiutare in quanto, dati i tempi tecnici dell'editoria, essa giungeva in ritardo. Il mio libro "Tempi che corrono" è già stato pubblicato da un'altra casa editrice (Erreciedizioni) e, da quando è uscito, sta cercando di affacciarsi sull'inesistente mercato della poesia italiana che poi, tanto inesistente non è perché le persone che hanno richiesto il mio libro non sono solo amici e parenti.

Certo, non è facile riuscire a farsi conoscere, a farsi notare, arrivare in libreria, fare promozione, bisogna lavorare, lavorare, lavorare ma alla fine il risultato, se arriva, ha tutto un altro sapore.

Ad maiora.

JECO digitale

domenica 17 ottobre 2010

Ad Alta Voce

Ieri ho partecipato, in qualità di lettore e di rappresentante dei vincitori del concorso COOP FOR WORDS, alla manifestazione "Ad alta voce" ed è stata un'esperienza bellissima.
L'evento si è tenuto a bologna, alla Biblioteca Zambeccari, dentro il liceo Galvani, un bellissimo ed antico edificio nel centro storico di Bologna.
Ero l'unico lettore "sconosciuto" e sono stato presentato dal direttore del MAMBo, Gianfranco Maraniello, come una giovane promessa ancora senza curriculum.

Al seguente link si legge di me:

http://linformazione.e-tv.it/archivio/20101016/35_RE1610.pdf

Invece sul sito ufficiale di "Ad Alta Voce" alla pagina:

non vengo menzionato anche se, se si prova a cercarmi su Google, nella cache di tale pagina, il mio nome spunta fuori:

... Durante l'incontro il bolognese "Jeco digitale", quarto classificato a “Coop for ...

In ogni caso, l'evento è andato così: ha aperto la serata Don Luigi Merola, un prete campano che ha combattuto e combatte la camorra. Ha fatto il suo intervento, bellissimo e toccante, all'inizio della serata perché doveva andare via subito.
Poi, sono stato chiamato io a leggere la mia poesia.
All'inizio ho pensato: come farò a farli sorridere con leggerezza dopo le cose importanti che hanno ascoltato da Don Luigi?
Il contrasto però ha funzionato, infatti alla fine della lettura ho udito un bellissimo applauso e soprattutto le risate di chi aveva ascoltato quanto avevo letto.
E' stata una grande soddisfazione per il sottoscritto.
Poi si sono susseguiti Gianluca Morozzi, che ha suonato una canzone di Bob Dylan tradotta da Daniela Bortolozzi; Carmen Covito, che ha letto brani da “La foresta in fiore” di Yukio Mishima; e l’attrice Tiziana Di Masi che ha letto brani tratti riguardanti lo spettacolo che sta portando in scena chiamato “Mafia in pentola”.

Alla fine della serata, dopo aver salutato e ringraziato tutti, quando ero già in strada, una signora mi ha rincorso in bicicletta chiedendomi dove poteva trovare l'antologia con dentro la poesia che ho letto e poi, quando le ho detto che avevo scritto un libro, ne ha voluto una copia.
E' stata la ciliegina sulla torta per completare una serata davvero MEMORABILE.

Di lì a poco però, il tempo non ha resistito più ed ha iniziato a piovere ed ancora adesso sembra che non la vuole smettere.

Ad maiora,
Jeco digitale



venerdì 15 ottobre 2010

Impariamo l'alfabeto digitale

Ricordo che da bambino la maestra ci faceva imparare l'alfabeto facendoci degli esempi tipo: "A" di Albero, "B" di Barca, "C" di Casa ...
Spesso ad ogni spiegazione era associato un disegno che serviva per fissare la lettera associata proprio alla parola più comune che iniziava per quella lettera.

Nell'epoca di Internet, l'alfabeto lo detta Google.
Se provate infatti a digitare semplicemente la lettera "A" in google.it, vi apparirà l'elenco delle parole più ricercate che iniziano per quella lettera, prima tra tutte "ansa". Ripetendo l'operazione per ciascuna lettera dell'alfabeto otterrete:

A - ansa
B - bnl
C - calciomercato
D - dizionario
E - ebay
F - Facebook
G - Gmail
H - hotmail
I - inps
L - libero
M - meteo
N - netlog
O - oroscopo
P - pagine bianche
Q - quattroruote
R - Ryanair
S - subito
T - trenitalia
U - unicredit
V - virgilio
Z - Zara

W - wikipedia
Y - Youtube
J - Juventus
K - Kijijij
X - Xbox

Le parole più ricercate riguardano i seguenti argomenti: News, Soldi, Calcio, Internet, Meteo, Oroscopo, Trasporti, Lingue, Giochi, Abbigliamento, Previdenza sociale. Guarda caso sono lo specchio dell'italiano medio del 2010. Sorpresi? Io non tanto e non è un caso che nell'elenco manchino i libri, forse il dato che più mi sorprende che manchi la Telefonia.

Facendo la stessa cosa per google.com (Il sito google americano) il risultato è diverso:

A - amazon
B - best buy
C - craigslist
D- dictionary
E - ebay
F - Facebook
G - gmail
h - hotmail
i - ikea
l - lowes
m - mapquest
n - netflix
o - orbitz
p - pandora
q - quotes
r - rei
s - sears
t - target
u - usps
v - verizon
z - zillow

w - weather
y - youtube
x - xbox
j - jet blue
k - kohls

Ci accomunano la passione per Internet, la Compra-vendita, i Gioghi, il fatto che entrambi non conosciamo le lingue(loro però l'inglese lo sanno) ma qui almeno con Amazon, i libri ci sono!

Infine, ripetendo l'esperimento per google.com.hk, il google cinese si ha:

A - abobe reader
B - baidu
C - cctv
d _ dnf
e - ems
f - facebook
g - gmail
h - hao123
i - is
l - lv
m - msn
n - nba
o - office 2007
p - pps
q - qq
r - realplayer
s - sina.com
t - taobao
u - uusee
v - veryCD
z - zol

w - www.hao123.com
y - yahoo
x - xixi
j - java
k - kugou

Il che sottolinea, a mio avviso, l'utilizzo di piattaforme di microblogging e motori di ricerca appositi per la specifica nazione, la presenza di un brand Microsoft molto elevata e di un Internet scarsamente orientato al Cloud Computing. Ci accomunano Facebook e Google!

Tutto ciò per dire che imparare il nostro alfabeto digitale e quello delle altre nazioni può essere un buon modo per comprendere i nostri limiti, i nostri punti di forza, capire meglio i nostri vicini e come si muoverà il mondo.

Ad maiora.
Jeco digitale

domenica 10 ottobre 2010

Ad Alta Voce

In quanto IV classificato al Concorso COOP FOR WORDS parteciperò anche all'evento "Ad alta voce" che si tiene nelle seguenti giornate del 2010: 9 ottobre a Venezia, 15 ottobre a Cesena e 16 ottobre a Bologna.
Proprio il 16 Ottobre alla Biblioteca Zambeccari leggerò il brano premiato e presente nell'antologia Mutamemoria, pubblicata dalla casa editrice bolognese Bohumil ed in vendita in tutte le librerie COOP del nord-est Italia.

Spero di leggere bene e che il pubblico si diverta cogliendo l'ironia.

Ad maiora.
Jeco digitale


giovedì 30 settembre 2010

Buon compleanno Blog !

Chi l'avrebbe mai detto che questo blog avrebbe compiuto un anno! Ogni volta che si compiono gli anni, oltre agli auguri è tempo di bilanci e posso dire a voce alta che i miei bilanci sono stati positivi.
Non mi riferisco tanto ai bilanci finanziari ma a quelli letterari visto che in quest'anno sono riuscito:
  • a partecipare a 2 corsi di lettura espressiva;
  • a diventare "donatore di voce" presso il C.I.L.P. (Centro Internazionale del Libro Parlato);
  • a pubblicare il mio libro "Tempi che corrono" incontrando l'apprezzamento dei lettori;
  • a partecipare al concorso COOP FOR WORDS 2010 classificandomi IV;
  • a recitare in pubblico in diverse occasioni (tra cui anche il Festivaletteratura a Mantova)
Che dire? Anche se più che un astro nascente della Poesia mi sento più un poetastro nascente, sono felice per queste soddisfazioni e mi impegnerò ad andare avanti avendo come obiettivo quello di farmi ascoltare.

Ad maiora.

Jeco digitale




Sotto l'ombra protettrice di Virgilio a Mantova

martedì 14 settembre 2010

Mantova: Premio Coop4Words 2010

Domenica 12 settembre ci sono state a Mantova, durante il Festivaletteratura, le premiazioni del concorso "Coop for words 2010" in cui mi sono classificato quarto.
Un'antologia intitolata "Mutamemoria" con i migliori testi in gara (tra cui anche il mio) sarà messa in vendita presso le librerie COOP del nord-est ed essendomi classificato tra i primi cinque, parteciperò agli eventi "Ad alta voce" che si terranno a Bologna, Venezia e Cesena.
La premiazione si è tenuta presso la Sala degli stemmi in via Frattini 60, in una location davvero suggestiva.
Peccato che non abbia potuto leggere al pubblico anche io la mia poesia visto che solo i primi tre leggevano alla platea ed io ero, aimè, il quarto.
Tra le tante opere vincitrici, mi è piaciuto particolarmente il racconto breve "Autobiografia stile Majakovskij" di Margherita Tercon e tra le poesie "Lectio Magistralis" di Andrea Mondini.
Sono comunque davvero felice per il piazzamento, la cosa mi ha gratificato molto e mi ha dato uno stimolo in più per continuare e non smettere di fare Poesia.

Così, per la splendida sera,
mi preme salutar un po' tutt'
e nella particolar maniera
Vittorio, ehm, Valerio Grutt!*

Ad maiora.
JECO digitale



* Citazione: durante la premiazione, il presentatore è stato presentato col nome sbagliato ma poi si è detto il nome esatto. :)

lunedì 30 agosto 2010

La lezione di cucina della volpe del deserto

Il volpone del deserto, in terra straniera,
tenne una conferenza su quello che era
il giusto ruolo della gallina
nell'ambito dell'etnica cucina.
Cento pollastrelle da lui giudicate
ideali per essere cucinate,
furono scelte su tutto il territorio
e pagate per fare da uditorio.
"Passate al cous cous se non volete
essere accostate sempre alle patate!
Da dove vengo io non ci sono santi,
a certi accostamenti siamo intolleranti!"

disse e dopo ci fu l'applauso grande,
come concordato, e infine le domande:
"Lei è venuto oggi a farci la lezione
grazie alla benevolenza della nostra nazione,
allora perché nel vostro paese non date il benestare
affinché anche la nostra cucina si possa esportare?"
gli chiese una partecipante alla conferenza
ma lui: "Beh, però c'è una bella differenza!
Nel vosto paese faccio lo chef e l'oratore
ma nel mio sono pur sempre il dittatore!"

JECO digitale


Avevo pubblicato questo post il 18/11/2009, poi l'avevo tolto ... in questi giorni, dai fatti di cronaca mi è sembrato tornare attuale ...

venerdì 20 agosto 2010

Il formato del libro del futuro: l'ePUB!

Qualche tempo fa su di un sito mi è capitato di leggere:

Scarica l'ebook in pdf o in formato epub!

Il pdf, formato dell'Adobe, lo conoscevo da anni ma mi sono chiesto: "Il formato "epub", cos'è?" Insomma, non ero molto in-formato (scusate la pessima battuta) sull'epub e non immaginavo che da lì a poco sarebbe diventato importantissimo per la nuova editoria digitale.
I formati in cui si possono trovare gli ebook, sono vari e spesso dipendono dal supporto che li dovrà leggere, quindi spesso sono formati proprietari.
L'epub no, ci si è seduti a tavolino e si è creato uno standard aperto che andasse bene un po' dappertutto ma che, a differenza del formato pdf, è molto più complicato da creare.
In genere non bisogna fidarsi troppo degli applicativi tipo Calibre che promettono di creare dai pdf gli epub perché spesso, anzi molto spesso, gli effetti non sono quelli sperati una volta testati sui lettori di ebook.
Ho quindi cercato di capirne di più su questo formato e questo link mi è stato molto utile per fare chiarezza e realizzare un epub partendo da zero:

http://www.kepub.org/

Quest'altro link invece mi è servito per capire se l'epub creato era corretto sintatticamente:

http://threepress.org/document/epub-validate

Infine, mi serviva un lettore di epub per testare ciò che avevo creato ed ho trovato un sito online per leggere gli epub:

http://bookworm.oreilly.com

ma anche il programma Calibre in realtà può essere molto utile a questo scopo.

Chi pensa che per passare dal cartaceo all'ebook basta un click, si sbaglia di grosso se ha come obiettivo quello di creare un buon epub.
Il pdf è molto facile da creare ed è supportato da tutti i lettori ma, avendo i margini rigidi, spesso non si adatta ai diversi formati di display che vanno dallo schermo dell'ipad, al kindle o all'iphone.
L'epub invece è più versatile ai vari tipi di display perché il testo si adatta automaticamente ma ho constatato che se non si possiede un po' di familiarità con l'informatica è complicato da creare.
Una cosa è bene chiarirla: l'epub si basa su XML e non sul linguaggio HTML puro che è quello con cui sono costruite le pagine web statiche.
Per ora non lo si può fare (o almeno io non so come si fa) ma da qui a poco penso sarà anche possibile inserire contenuti multimediali (suoni, video, animazioni) negli ebook così come si fa nel web ed essendo il formato epub stretto cugino del web credo che ciò avverrà a breve.
Per ora, comunque, per me il libro di carta resta insostituibile.

Ad maiora,
Jeco digitale


giovedì 19 agosto 2010

"Tempi che corrono" in libreria a Bologna

A Bologna è possibile richiedere ed ordinare il mio libro "Tempi che corrono" presso la LIBRERIA TRAME. Per chi fosse interessato ecco tutti i recapiti:



via Goito, 3/c 40126 Bologna
Telefono e fax 051 233333
lun - ven 9.00/19.30 sab 11.00/19.30
info@libreriatrame.com
www.libreriatrame.com

Di seguito la SCHEDA DEL LIBRO



Titolo: Tempi che corrono
Autore: Jeco
Editore: Rocco Castrignano (erreci®edizioni)
ISBN: 88-89970-46-1
Pagine: 96
Formato: A5 (14.8 x 21)
Prezzo di copertina: 7 euro
Genere: Poesia satirica
Data di pubblicazione: Maggio - 2010




Descrizione

Secondo voi che risponderebbe la chiocciolin@ all’accusa di venir considerata indegnamente uno dei simboli della veloce Era multimediale proprio a causa della sua lentezza?
Avete mai valutato l’ipotesi di insegnare al vostro gatto l’uso del navigatore satellitare per sopperire al suo ormai scarsissimo senso dell’orientamento?
Avete idea di cosa direbbe un archeologo del quarto millennio che si trovi a dover decifrare le cs ke dgt tt noi negli SMS :-o oppure avete mai pensato al paradosso di trovarsi a lavorare in nero in uno studio legale?
In questo libro, attraverso situazioni surreali e favole popolate da animali e da bizzarri personaggi, viene fatta una satira dei tempi attuali ovvero: i tempi che corrono.
Tempi questi segnati dalla tecnologia, dalla frattura generazionale creata dalla rivoluzione digitale ma anche tempi pieni di contraddizioni ed ingiustizie sociali.
Utilizzando lo stile del celebre poeta romano Trilussa, l’autore regala numerosi spunti per riflettere e, soprattutto, tanti sorrisi.

Ad maiora.
Jeco digitale

venerdì 13 agosto 2010

Per tutti gli dei dell'Olimpo

Nell'antica Grecia, un seguace di Apollo
sosteneva che il suo dio fosse il più bello,
quand'ecco che un seguace di Marte
alla questione volle prendere parte
dicendo che, fra tutti gli dei in terra,
il migliore fosse il dio della guerra.
Ne seguì una lunga discussione
che non portava ad una soluzione
e, mentre i seguaci di Marte e Apollo
stavano per scannarsi e tirarsi il collo,
notarono un vecchio in panciolle
che rideva di loro a crepapelle.
Gli chiesero: "E tu chi sei, vecchio?
Abbiam visto che ti diverti parecchio!"
L'uomo rispose vuotando il sacco:
"Sono un fedele seguace di Bacco,
di quel nettare che rende saggio
e che di parlare mi da il coraggio
perché il vino, si sa,
fa dire sempre la verità
e in verità non so chi sia più forte,
se Nettuno, Giove, Apollo o Marte
ma su una cosa converrete:
per quanto vi affannerete
a combattere in nome di ciascun vostro dio,
questi sono invisibili, tanto quanto il mio!"

JECO digitale

martedì 10 agosto 2010

COOP FOR WORDS, sono tra i finalisti!

Sono stati pubblicati sul sito coopforwords a questo link i nomi dei finalisti del concorso dell'edizione del 2010 e tra i dieci finalisti della sezione "Poesia" ci sono anche io.

Sezione Poesia

1) Michele Triboli – Primo: premo
2) Andrea Mondini – Lectio Magistralis
3) Tingting Xie – Vespro
4) Marco Ielpo – Al supermercato
5) Luigia Bencivenga – Macello
6) Antonio Zannini - Passi
7) Camilla Endrici - Perdona
8) Ilaria Ampollini – Spin-off
9) Guido Cupani – Liturgia
10) Filippomaria Pontani - Rosario

Sono assai felice perché questo rappresenta per me il primo riconoscimento ufficiale per quel che riguarda la mia poesia e spero che porti visibilità ulteriore anche al mio libro "Tempi che corrono" che sto cercando di far conoscere e che sta avendo ottimi riscontri da parte dei lettori.

Il 12 settembre sarò a Mantova insieme agli altri finalisti!

Ad maiora.
JECO digitale

venerdì 23 luglio 2010

Ma gli ebook li leggeremo?

Vi è mai successo che vi regalassero un libro e voi non l'avete letto? O che voi stessi, di fronte a libro, magari in offerta, l'avete acquistato ma è rimasto "vergine" nella vostra libreria?
Oggi ho pensato che la stessa cosa, moltiplicato centomila, potrebbe accadere con gli ebook.

In questo momento centinaia di persone sono collegate alle rete e stanno scaricando contenuti multimediali. Io ho smesso di farlo da anni ormai perché la velocità di download era di gran lunga maggiore del tempo che ho a disposizione per usufruire dei contenuti multimediali scaricati.
Tutti noi abbiamo gigabyte interi dei nostri hard-disk pieni di mp3 che non abbiamo mai ascoltato e che non sappiamo neanche di avere, i nostri ipod da mesi ormai contengono gli stessi brani perché ci siamo stufati, abbiamo scaricato i nostri film preferiti ma da quando ce li abbiamo, non li guardiamo più perché tanto possiamo vederli quando vogliamo, per non parlare delle serie TV che non abbiamo ancora visto ma che teniamo lì per vederle quando avremo un po' di tempo, ovvero mai.
Immagino che accadrà lo stesso per gli ebook, gli ebook si diffonderanno rapidamente per la loro facilità di fruizione, li accumuleremo, ne avremo tantissimi in memoria ma non so se alla fine verranno letti più di quanto succede ora per i libri cartacei.
Forse un destino diverso avranno i quotidiani e le riviste in formato elettronico ma per la narrativa, davvero non lo so come andrà.
All'inizio penso che sarà una moda, poi, come sta succedendo con gli ipod, ci stuferemo e ci proporranno un altro giocattolo.

Ad maiora.
JECO digitale


Quanto si vorrà spendere per un ebook? Io penso quanto la gente spende oggi per comprare un mp3 ovvero ...

lunedì 19 luglio 2010

Gli ebook sostituiranno i libri di carta?

Facendo una passeggiata (metaforicamente) in giro per la rete, sui siti che parlano di libri e di editoria del futuro, non si parla d'altro che degli ebook.
C'è chi è pronto a scommettere che soppianteranno in breve tempo i libri di carta, c'è chi invece dice che l'Italia ancora non è pronta ma che seguirà lo stesso trend che c'è stato negli Stati Uniti dove le vendite di ebook rappresentano già il 50% circa del mercato del libro.
Certo, molto lo farà la diffusione degli ebook-reader, primo in testa l'i-pad che si prevede essere il regalo più gettonato del prossimo natale.
Siti come Amazon, che sono stati pionieri nella vendita di ebook, hanno ben pensato di vendere anche gli ebook-reader come il Kindle.
Penso agli mp3, a come abbiano sostanzialmente cambiato il mondo della musica e come il settore della vendita di dischi sia crollato con le vendite. Sarà lo stesso anche per gli ebook?
C'è una bella differenza però, la diffusione degli mp3 e poi di seguito quella dei mp3-reader(i-pod) è nata da un desiderio popolare, ovvero quello di poter ascoltare musica gratis e ovunque.
L'i-pad mi appare invece qualcosa di imposto da Mr. Steve Jobs che, dato che ha ormai saturato il mercato degli i-pod (ormai tutti ce l'hanno), sta cercando di fare leva su qualcos'altro. Sta cercando di far nascere nella gente un bisogno che prima non aveva.
Magari, molti compreranno l'i-pad per moda e forse succederà che i giovani si avvicineranno di più alla lettura per via di questo nuovo modo di leggere, chissà che le librerie si svuotino dei libri spazzatura dei personaggi famosi che scrivono senza essere scrittori e che, aimé, vendono più degli scrittori, chissà cosa accadrà, nessuno può dirlo con certezza.
Però una cosa è sicura: il mercato della lettura digitale difficilmente uguaglierà i numeri di quello della musica perché la lettura è più d'elite rispetto alle canzonette.
Finché ci saranno persone che avranno voglia di tenere un libro tra le mani, annusarne la carta e sapranno trasmettere agli altri l'amore per il libro, strumento usato da secoli per comunicare con gli altri e con i posteri, i libri di carta esisteranno.
C'è poi un discorso legato alla digitalizzazione dei contenuti che va al di là dei libri e vale per qualsiasi tipo di informazione scritta.
L'informazione digitale ha il problema che può essere soggetta a maggiori controlli dei contenuti rispetto a quella cartacea, e quindi addirittura a censure automatiche nel caso di informazione scomoda al potere.
Nel secolo scorso Hitler voleva bruciare tutti i libri di storia per riscriverla, oggi forse avrebbe voluto impossessarsi di TV ed Internet.
Spero quindi che la carta sopravviva al digitale e che i libri e gli ebook rimangano due mondi diversi che possano coesistere.

Ad maiora,
JECO digitale


giovedì 15 luglio 2010

Editoria a pagamento (EAP)

Oggi voglio dire la mia sulla Editoria a Pagamento anche chiamata "EAP", acronimo utilizzato da molti siti che hanno a cuore questo argomento.
Quando ho iniziato a pensare di pubblicare il mio libro ho fatto quello che tutti dovrebbero fare sempre prima di una scelta importante ovvero: informarsi.
Il web offre davvero tanto se si ha tempo e voglia di leggere e filtrare le informazioni.
Così, quando mi imbattevo in una possibile casa editrice che diceva di essere interessata agli esordienti, leggevo anche le opinioni di chi con quella casa editrice si era già imbatuttuto e traevo frutto dalle altrui esperienze (spesso negative).

Le domande importanti da farsi sono:

E' corretto da parte degli editori chiedere contributi agli autori?
Sicuramente è legale, l'editore lo può fare anche perché probabilmente sa che non ci saranno molti acquirenti dell'opera e c'è un contratto sottoscritto ed accettato da entrambe le parti. Non è però l'unico modo per veder pubblicato il proprio manoscritto perché esistono tante case editrici che non chiedono soldi all'autore ma investono su di lui.

E' intelligente un autore che sceglie di pagare pur di avere il suo libro tra le mani?
Di sicuro non è intelligente farsi spennare. Se l'autore è consapevole che il suo libro al 99% non arriverà in libreria se non si preoccuperà di farcelo arrivare, che spesso non ci sarà neanche un lavoro di "correzione bozze" da parte dell'editore, che probabilmente la promozione dovrà farsela da solo, allora l'autore potrà autofinanziarsi l'opera ma, in quel caso, dovrà diventare un imprenditore di se stesso, dovrà vendere e promuovere lui per rientrare con le spese, dovrà credere davvero in ciò che scrive, altrimenti non ne vale la pena.

L'autore però, prima di decidere di pagare per pubblicare, dovrebbe chiedersi:

1) Ho mandato il mio manoscritto a proprio tutte le case editrici non a pagamento che potrebbero essere interessate?
2) Entro quanto tempo ho bisogno che il libro esca? (Ad es. scrivo un libro su una tecnologia recente, non ha senso che esca tra 1 anno perchè sarà ormai obsoleta. I tempi dell'editoria tradizionale sono lunghissimi)
3) Mi serve davvero "pubblicare"? Non basterebbe un servizio di "print on demand" che magari mi permetta di vendere la mia creazione e di stampare solo le copie che riesco a vendere? (In questo caso, siti come boopen.it, lulu.com ed ilmiolibro.it fanno al caso vostro)
4) Quante persone, di quelle che conosco, se lo comprerebbero e a quale prezzo? Quante copie dovrei stampare per la prima tiratura? E' essenziale fare indagini di mercato prima.
5) Sarò in grado di promuoverlo? Riuscirò ad organizzare una presentazione? Avrò la faccia tosta di presentarmi alle librerie per proporre le mie copie "in conto vendita"? Sarò in grado di coinvolgere la stampa locale? Queste sono tutte cose molto importanti.
6) Qual è il mio budget? Quanto sono disposto a spendere tenendo conto quandi anche della promozione oltre che della realizzazione fisica del libro?
7) Sono in grado di dare al mio libro anche una veste grafica che attiri il lettore? L'impaginazione, l'editing, la copertina sono cose fondamentali per poter vendere un libro ... se non sono in grado di farlo da solo, lo dovrà fare qualcun altro e la spesa deve rientrare nel budget.
8) Tra gli editori a pagamento che ci sono, quale mi conviene di più? Uno piccolo ma che si trova geograficamente vicino o uno grande col quale non avrò mai però un rapporto diretto? .. e soprattutto quali sono le tariffe in media che mi possono chiedere?
9) Cosa mi offre l'editore a pagamento? Ha un minimo di distribuzione? Ha un catalogo in cui verrò inserito? Mi darà l'ISBN?
10) E se anziché la versione cartacea diffondessi un e-book?

Io appartengo a quelli che queste domande se le sono fatte.
Ho provato a sottoporre il mio manoscritto ad alcune case editrici (non a tantissime) ma visti i tempi tecnici di risposta (per me troppo lenti), ho preferito investire su me stesso in modo consapevole, fissando un duplice obiettivo: quello di rientrare con le spese e quello di farmi leggere.
Personalmente non l'ho fatto per "Vanity Press" ovvero per quel desiderio incontrollabile che hanno molti di dire: "E' il mio libro! L'ho scritto io!", l'ho fatto perché credo nei contenuti che propongo, perché credo nella Poesia, anche se la maggior parte degli editori e dei librai storce il naso al sentir pronunciare questo genere e te la scarta a priori.

Perciò, la mia presa di posizione sull'editoria a pagamento è la seguente:
Se credete davvero nel vostro lavoro ed avete i soldi per autopubblicarvi ed investire su di voi, fatelo pure ma fatelo con cosapevolezza, informandovi e sapendo a cosa si va incontro evitando di farvi inutilmente spennare.
Naturalmente questo non è l'unico modo per pubblicare, se avete tempo, pazienza, fortuna e la vostra opera è fatta bene, di certo troverete qualcuno disposto a pubblicarvi non a pagamento, in caso contrario: ciccia, si vive lo stesso.

A molte case editrici a pagamento piace ricordare che anche autori molto famosi hanno iniziato autofinanziando le proprie pubblicazioni e che se loro che erano dei grandi hanno iniziato così, allora è naturale che anche voi...bla bla bla.
Il personaggio del Cyrano, paladino intransigente della libertà e della giustizia, che non accettava compromessi invece diceva: "Pubblicare a pagamento i miei versi presso un buon editore? No, grazie dell'onore! "
Aristotele, infine, affermava che la "virtù sta nel mezzo", ovvero che non bisogna eccedere nelle cose ma seguire la via di mezzo e per questa volta, sono d'accordo con Aristotele.

Ad maiora.
JECO digitale



Platone: L'editore mi ha chiesto un ingente contributo per pubblicare il mio nuovo libro!
Aristotele: La virtù sta nel mezzo! E lei maestro ha mai pensato di cambiare mezzo? L' e-book ad esempio ...

venerdì 9 luglio 2010

Intercettazioni

Una balena disse al suo delfino:
Fra poco potremo parlare ad ultrasuoni
senza più il timore delle intercettazioni!
L'ho letto ieri sul gazzettino.
Oggi, invece, manca il giornale,
hanno indetto sciopero generale
ma a dirla tutta non sono preoccupata,
neppure se la legge non venisse approvata
visto che da sempre la faccio franca,
fin dai tempi della Balena bianca!



martedì 6 luglio 2010

Da portare in spiaggia

Tempi che corrono è già uscito da un mese e risulta essere un libro caldo, quindi ben adatto a questa stagione dell'anno, nonché una lettura ideale da fare con amici e parenti o in rilassante solitudine, sotto l'ombrellone.
Per i sorrisi che regala e per la curiosità che suscita negli sconosciuti, averlo con voi sulla spiaggia potrebbe anche aumentare il vostro sex appeal e regalarvi una possibilità in più per rimorchiare il/la vostro/a vicino/a di ombrellone.

Perché rinunciare a questa grande opportunità? Scrivetemi per richiederlo! ;-)


lunedì 5 luglio 2010

Facebook, Twitter, Blog e Reality show sono ammortizzatori sociali?

Oggi leggevo questo articolo su corriere.it in cui si parlava, ancora una di volta, di Facebook e di come esso stia diventando: Il database dell'umanità, anche se di umanità in FB spesso ce ne è davvero poca. Dai sondaggi mascherati da giochi/quiz, agli "amici" che spesso non lo sono nella vita reale, al fatto che i dati che il social network incamera (foto, messaggi di stato, ecc.) rimarranno archiviati per sempre.
Tremo all'idea che si faranno di me i miei pronipoti leggendo fra sessant'anni i miei "a cosa sto pensando" quando il grande database dell'umanità diventerà (sempre se esisterà ancora) il più grande cimitero online.
Confido nel fatto che la tecnologia che ci sarà allora non sarà in grado di decodificare facilmente la nostra attuale perché quest'ultima risulterà obsoleta, un po' come succede oggi per le registrazioni degli anni venti ed il motivo non è perché sogno un futuro tecnologicamente avanzato, ma perché ho paura del giudizio che avranno i posteri di noi, della nostra generazione fatta di social networkers, bloggers e spettatori di reality.
Spesso mi sono chiesto se Facebook, Twitter, Blogs e Reality show, ecc. non siano "spinti" dai governi nazionali per sedare i malcontenti che comunque ci sono e serpeggiano tra la gente perché, è bene dirlo: la realtà è che tanta gente se la passa male.
Mi rendo conto però che coi tempi che corrono, non importa che sia o no la realtà, l'importante è solo che sia su Facebook.

Ad maiora.

JECO digitale



Senza un lavoro, senza una casa ma non senza la banda larga ...

venerdì 2 luglio 2010

Una curiosità

Ciao a tutti,

oggi mi va di postare una curiosità che ho notato sul blog letterario sulromanzo, blog che tra l'altro trovate anche nei miei link visto che lo leggo più o meno periodicamente.
Nel post del 30 giugno 2010 pubblicato da Radames e scritto da Astrid Fataki si parla delle donne, di come i tempi siano cambiati rispetto al passato, di quanto esse siano spesso e purtroppo vittime del voler essere sempre giovani e belle anche quando l'età ormai è quella che è, senza riuscire ad accettare che la bellezza di una 50enne ovviamente sarà diversa da quella di una 20enne.
Infine, il post si conclude con la citazione della poesia del De Amicis "Mia madre ha sessant'anni, e più la guardo e più mi sembra bella".

Dopo aver letto questo post ho pensato:


"Ma tutto ciò mi ricorda qualcosa!"

Qualche mese fa la mia insegnante di letture (lalettrice) mi ha chiesto di scrivere, in occasione della festa della mamma, un componimento poetico ed io ho scritto LA MADRE DI EDMONDO dove ho espresso proprio gli stessi concetti del post citato, componimento che tra l'altro è finito nel mio libro "Tempi che corrono".

Insomma, penso che sia una soddisfazione che una persona che non mi conosce e che non credo abbia mai letto i miei componimenti, a distanza di qualche mese abbia espresso i medesimi concetti del sottoscritto, è una prova di come la mia scrittura possa essere condivisibile e rifletta bene quelli che sono i tempi che corrono.

Ad maiora,

JECO digitale

mercoledì 23 giugno 2010

In libreria

Detto - fatto ! "Tempi che corrono" comincia ad essere presente anche nelle librerie tradizionali. Da oggi il mio libro è in vendita in una libreria Mondadori ubicata nel cuore del capoluogo della Basilicata ovvero qua ...

martedì 22 giugno 2010

Basta volerlo o no?

Questo weekend sono stato a Milano, a portare il libro alle persone che me lo avevano richiesto.
Milano è una delle città in cui ho vissuto e mi sento particolarmente legato a lei.
Ha rappresentato una tappa importantissima nella "distribuzione-fai-da-me" ma, dopo Milano, mi è iniziata anche a balenare in mente l'idea di riuscire ad essere presente anche in qualche libreria e forse qualcosa si sta già muovendo al riguardo.
Insomma, non credo che il mio libro riuscirà ad arrivare fino all'altro capo del mondo, ma mi sto attrezzando e lo si capisce guardando la foto qua sotto con questa splendida coppia di sposi giapponesi conosciuti a Piazza del Duomo ;-)

Del resto, le cose basta volerle davvero, no?

Ad maiora,

JECO digitale


domenica 20 giugno 2010

LA GIOVANE TROTA

Nelle acque del Po, una giovane trota
si sforzava inutilmente
di risalire la corrente.
Suo padre gli gridò: "Testa vuota!

Ma cosa vuoi fare?"
rispose lui in modo eloquente:
"voglio arrivare alla sorgente
per poter sguazzare,

nell'acqua pura che tu stesso
tante volte hai avuto modo di lodare!
Mi dici allora perché adesso,
dandomi del fesso, mi stai a sgridare?"

E suo padre lo ammonì: Sii più sveglio!
La favola dell'acqua chiara e trasparente
l'ho inventata io ma ricordati che è meglio,
figlio mio, per esser qualcuno nel torrente,

darla a bere alla gente
e seguir sempre la corrente!

JECO digitale

Ieri sono tornato da Milano, ho fatto un po' di promozione del mio libro e presto pubblicherò il resoconto di questo viaggio. Andare a Milano, anzi, tornare a Milano per me è sempre un piacere perché a Milano ho tanti amici, perché questa città, con le sue contraddizioni, è sempre nel mio cuore e mi fa strano che sia anche la "capitale" di quel nord che chiamano "Padania" capeggiato da Bossi padre e figlio, i quali, cavalcando l'onda del malcontento, si vantano di non aver imbracciato le armi nonostante i loro seguaci invochino la secessione...


venerdì 18 giugno 2010

La Zanzara di Milano

Una zanzara di Milano,
dentro ad un metrò,
vide un uomo metropolitano
e su di lui si posò.

Mentre stava per colpirlo
con il suo pungiglione,
costui ebbe, manco a dirlo,
una premonizione

e visto l'animale immondo
sulla propria mano,
la scacciò dicendo:
"Vattene lontano!"

Rispose lei: "Amico mio,
capisco che ti roda
che ti dissangui anch'io
ma seguo solo la moda.

Tra mutui, tasse ed altre spese,
di cui oramai sei pieno
e che son tanto di tendenza
in questo caro bel paese,
un po' di sangue in meno,
non farà la differenza.

E poi, guarda intorno a te
quanta gente che
già indossa il mio brand originale!
Segui anche tu il trend perché
questa città è
della moda, la capitale!"

JECO digitale


... in attesa della mia trasferta odierna a Milano, speriamo che sui Navigli stasera non mi massacrino.

giovedì 17 giugno 2010

I compensi dei conduttori in TV

C'è in atto una grande discussione
di mostrare in televisione
i compensi per trasmissione
di colui che ne fa la conduzione.

Mi chiedo: lo si fa per trasparenza
nei confronti dell'utenza,
o per mostrar la differenza
con chi lavora per sopravvivenza?

... ai posteri l'ardua sentenza.

Ad maiora,

JECO digitale

sabato 12 giugno 2010

La distribuzione me la faccio io (almeno per ora)

Ad una settimana dall'uscita del mio libro "Tempi che corrono" devo dire che i risultati sono buoni ovvero il libro sta piacendo alle persone che lo hanno comprato.
Quando ho iniziato questa avventura sapevo che avrei dovuto fare tutto da solo, dalla correzione delle bozze alla copertina, dall'impaginazione alla promozione.
Molti scrittori che decidono di autopubblicarsi scelgono di creare un evento, tipo una presentazione del proprio libro ed invitano amici, conoscenti e persone interessate.
Personalmente, ancora non ho percorso questa strada ed invece di creare un evento reale, ho creato solo un evento virtuale su FB ma è servito per far sapere a chi mi conosce che ho scritto un libro e per avere un riscontro su quanta gente fosse interessata ad averlo.
Non avendo però altro canale di distribuzione se non me stesso, spesso risulta complicato far giungere il mio libro nelle mani di persone che si trovano geograficamente distanti da me.
Allora mi son rimboccato le maniche perché se la gente non può venire da te, sei tu che devi andare da loro in qualche modo.
Attivando la mia rete di amicizie, parentele e conoscenze mi sono reso conto, con mio grande stupore, che riesco in teoria a raggiungere quasi tutte le principali città d'Italia: Milano, Torino, Roma, Napoli, Bologna, Firenze, Pisa, Potenza, Cosenza, e che ho lettori in quasi tutte le regioni d'Italia: Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, Umbria, Toscana, Campania, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna.
Per cui, a conti fatti, la distribuzione, me la faccio io.
Questo è per certi versi una forte limitazione ma, se ci pensate, è anche un modo per dare un valore ulteriore al proprio libro.

Un libro che costa 7 euro, che ha una tiratura illimitata, che potete comprare in qualunque momento in libreria, quanto vale? Solo 7 euro.
Un libro che costa 7 euro ma che ha una tiratura limitata e che potete acquistare solo da un unico rivenditore, invece, vale certamente di più di 7 euro!


Vi ho convinto? :) ... Dai, un giorno spero di finire anch'io in qualche importante libreria.

Comunque, per darvi dimostrazione della mia buona volontà di venirvi incontro vi anticipo che tra una settimana andrò a Milano dove c'è un bel gruppetto di persone che mi ha chiesto il libro, insomma, dal produttore al consumatore!

Ad maiora,

JECO digitale



.... Milano mi attende ! Già i primi cartelloni pubblicitari! ;-)

Per chiunque si trovasse a Milano e volesse il mio libro mi può contattare all'indirizzo jeco.digitale@gmail.com

mercoledì 2 giugno 2010

Tempi che corrono (Il libro)

Ho finalmente tra le mani il mio libro "Tempi che corrono" edito da Erreci(R)Edizioni.
E' una raccolta di brevi storie e favole in versi contenenti animali parlanti, monologhi interiori e tanta ironia.
Il libro è dedicato a tutti quelli che dicono di aver smesso di credere alle favole e, se avete già dato un'occhiata a questo blog, potete sicuramente intuirne lo stile.
Ci tengo comunque a sottolineare che solo una piccolissima parte dei componimenti contenuti nel libro è gia stato pubblicato tra le pagine di questo blog, gli altri sono sostanzialmente degli inediti.
Alla fine, dopo un bel po' di mesi da quando ho iniziato questo progetto editoriale, sono riuscito a portarlo a termine ed il mio libro ha finalmente visto la luce, chissà che non diventi un caso editoriale con tanto di manifesti ad ogni angolo delle città come ho immaginato nel book trailer qua sotto :-)




Per chi fosse interessato ad acquistarlo:

Il prezzo di copertina è di 7 euro,
mi faccia sapere mandandomi una mail a jeco.digitale@gmail.com
indicando: nome, città e numero di copie.

mercoledì 26 maggio 2010

La settimana del saluto ...

In questa settimana la città di Bologna è stata e sarà (ancora per qualche giorno) protagonista di un evento promosso chiamato: La settimana del saluto.
In pratica si tratta di una bella iniziativa che mira a promuovere e valorizzare il saluto tra le persone dato che, i più attenti l'avranno certamente notato, ci si saluta di meno rispetto al passato.
Anche il sottoscritto ha scritto qualcosa sull'argomento e stasera i miei versi sono stati recitati ad alta voce alla libreria COOP Ambasciatori situata nel cuore di Bologna, versi che fanno così:

Proprio oggi, da una carrozzina,
ho visto spuntare una manina
che faceva "Ciao" senza vergogna
e voleva salutar tutta Bologna.

Ho pensato: "Certo che è strano!
Chissà perché ai piccoli insegniamo
a salutare gli altri con la mano
e poi, da adulti, ci intimidiamo."

Ormai in disuso dire: "Buongiorno!"
Neanche guardiamo chi c'è attorno!
o su per le scale, alla ringhiera,
di rado si sente un: "Buonasera!"

Invece, quell'aria disinvolta,
dovremmo imparare dai bambini
almeno così, una buona volta,
sapremo chi sono i nostri vicini.

a questo punto che dire se non ...
Arrivederci!!

JECO digitale


domenica 23 maggio 2010

ITALIANI D(')ESTATE

In Italia quando arriva l'estate
è un evento nazionale,
quest'anno poi, con le partite
di calcio ed il mondiale,

da nord a sud saremo in festa,
uniti davanti al televisore
e di nascosto pure il leghista
sventolerà il Tricolore.

Ma l'estate è anche sole, mare,
starsene per ore a mollo,
talvolta chi non lo può fare
si indebita fino al collo

per una sdraio ed un ombrellone
in deturpati paradisi.
Sui giornali, in televisione,
si parla meno della crisi

perché in estate i problemi
si mettono in disparte,
tranne forse gli eritemi,
quelli sono un caso a parte.

In questa stagione dell'anno,
ci vogliono sereni e sorridenti!
Solo a settembre ci diranno,
di luce e gas, i nuovi aumenti.

JECO digitale



Oggi, dalle mie parti, c'è stato il primo scorcio d'estate di quest'anno

giovedì 20 maggio 2010

Zuckerberg ci aveva visto giusto ma poi...

In questi giorni sembra che sul web (almeno sul web che legge il sottoscritto), non si parli d'altro che di Facebook e della voglia sempre più in costante aumento che numerosi utenti hanno di cancellarsi.
Se si digita "How to quit" su Google, la seconda scelta consigliata in automatico è "How to quit Facebook" ma secondo me la verità è un'altra: Facebook ha cannibalizzato il mercato dei Social network e c'è chi non vede l'ora di farlo fuori.
Zuckerberg e i suoi, dichiarando la fine dell'era della privacy, vengono accusati di aver cambiato le regole in corso d'opera proprio in fatto di privacy e che la loro scelta di allentare la presa su una questione così delicata, sia una scelta sbagliata.
Io penso invece che Zuckerberg ci aveva visto giusto, stavamo andando incontro ad un mondo in cui la privacy sarebbe stata sempre più sacrificata finché ... finché è arrivato Facebook ed ha fatto scoprire quanto sia importante, invece, non condividere proprio tutto tutto ed avere un controllo totale su ciò che si vuol mostrare pubblicamente.
Insomma, Zuckerberg ci aveva visto giusto ma la creatura che ha creato per seguire la tendenza, ha alterato la tendenza stessa creando un cambio di rotta.

E' bene quindi tenere a mente che:

Non è importante solo riuscire a prevedere i trend ma anche capire come fare a cavalcarli senza alterarli troppo.

Ed un giorno, chissà, l'arrivo massivo e martellante del fenomeno Ipad potrebbe far riscoprire, invece, il piacere di leggere un buon libro fatto di semplice carta magari come reazione all'avvento di un'editoria fatta solo di editori di e-book.

E se GOOGLE-LIBRI, seguita a ruota dai competitors, anziché fare business solo nel digitale, per differenziarsi aprisse un giorno delle librerie tipo Feltrinelli?

E se la marea di programmi spazzatura che la TV ci propina producesse come controreazione la decisione della gente di dare più importanza alla Cultura?

Sono un sognatore, lo so, però tutto potrebbe succedere ma solo ai posteri l'ardua sentenza, nel frattempo, continuo a ripetere: Zuckerberg ci aveva visto giusto! ;-)

Ad maiora,

JECO digitale


Chissà se poi alla fine l'ha trovata una ragazza, è uno dei motivi per cui, si dice, abbia creato FB ...

mercoledì 5 maggio 2010

Ostensione della Sindone '10

Fu in un grigio mattino
del 2010
che feci
un viaggio a Torino

per vedere l'ostensione
della sìndone,
non avendone
mai avuto l'occasione.

Che sia falso o vero
quel benedetto panno,
gli esperti non lo sanno
e resta un mistero,

tuttavia il telo nel duomo,
per cui la gente si prostra,
in realtà davvero ci mostra
la passione di un uomo.

Così, resto in fila due ore
con la curiosità
di veder come sarà
il volto di nostro Signore.

Ma dopo l'attesa, un minuto
solo l'ho avuto davanti,
con i tempi incalzanti
della folla non ho potuto

stare troppo al cospetto
di quel lenzuolo dischiuso
perciò, son rimasto deluso
purtroppo, lo ammetto.

Però, se ci rifletto, fuori dalla chiesa,
in realtà è lì che ho visto
il volto del povero Cristo,
su quel senzatetto con la mano tesa.

JECO digitale

giovedì 15 aprile 2010

La madre di Edmondo

Spero che la memoria non m'inganni,
ma io ricordo
che De Amicis scrisse quella:
"Mia madre ha sessant'anni
e più la guardo
e più mi sembra bella"

dove lui avrebbe insomma
barattato la sua vita
per ridare alla sua mamma
la gioventù perduta.

Questa è, tra le tante,
per me la più toccante
perché serve in fondo a dimostrare
quanta poesia ci sia nell'invecchiare.

Però, chissà se la madre di Edmondo
- mi chiedo - fosse oggi al mondo,
con l'illusione di vedere
la giovinezza ritornare,
avrebbe, come tante, barattato la poesia
per far ricorso, anche lei, alla chirurgia.

JECO digitale

domenica 28 marzo 2010

Prima apparizione di Jeco in pubblico

Vestito in abito scuro, di fronte ad una platea di una quarantina di persone, in un saggio di Poesia (in cui mi sono infiltrato), venerdì ho fatto la mia prima apparizione in pubblico.
Ho letto ad alta voce una delle mie poesie ed è piaciuta, molte persone infatti mi hanno fatto i complimenti.
E' stata una grande soddisfazione davvero e spero che ce ne siano altre in futuro.

Viva la poesia!

JECO digitale


... quasi quasi non mi riconosco ;-)

mercoledì 24 marzo 2010

Tradizioni Pasquali

A Pasqua è tradizione assodata
regalare le uova di cioccolata
ma l'origine ancestrale di questo gesto
va cercata secoli e secoli dopo Cristo,

quando un amanuense medievale
si sbagliò a copiare il verso:
"Pasqua Domini die pro novis"

commettendo un errore banale,
scrisse in modo un po' diverso:
"Pasqua HOMINI die pro OVIS"

Questa imprecisione commessa in passato,
il mercato delle uova pasquali ha generato.
Ah! Se bastasse oggi un errore d'ortografia
per far girare, in futuro, di più l'economia!

JECO digitale



Questa poesia è stata citata/trascritta anche da altri blogger:







I Social Network del futuro

Ogni volta che una moda legata ad una tecnologia prende il sopravvento, a volte ci si chiede: “Che verrà dopo?

Oggi infatti i Social Network vanno molto di moda ma chissà se lo saranno anche in futuro e/o come cambieranno.

Non essere un “nativo digitale” mi ha dato la possibilità di vedere nascere dal nulla alcuni fenomeni socio-culturali legati ad Internet.

Nel 1994 eravamo in pochissimi ad avere un abbonamento ad Internet in Italia, i miei amici del liceo nel 1995 non avevano neanche idea di cosa fosse Internet ma alla fine degli anni 90 eravamo tutti nelle chat fornite dai vari portali a parlare con sconosciuti/e ed incominciavamo spesso le discussioni con la fatidica frase: “da dv dgt?” o anche “M/F?”.

Una volta che le nostre parole avevano fatto breccia nel cuore dell’altro/a, ci inviavamo le nostre foto migliori scannerizzate perché le macchine fotografiche digitali ancora non erano così diffuse.

Poi è stata l’epoca delle personal page, con le varie sezioni tra cui le immancabili “Chi sono” e “Contattami” in cui ci si poteva spedire una mail.

Nei primi anni del 2000, però, ci fu in Italia la rivoluzione legata al web 2.0 ed il più delle volte avevamo un blog su cui scrivevamo la nostra vita, la nostra quotidianità e conoscevamo gli altri blogger, leggendoli e commentandoli piuttosto che chattandoci.

Nel 2005 esplose il fenomeno Youtube, un sito creato da due ragazzini per condividere i video ed in seguito comprato da Google. La gente cominciò a caricarci su l’impossibile ed oggi è diventato una sorta di “memoria collettiva mondiale”, un posto franco in cui è possibile ascoltare musica, vedere film, assistere a lezioni di vario genere, ecc.

Nel 2006, mentre ero impegnato a scrivere sul blog e a guardare video su Youtube, una mia amica, avendo saputo che scrivevo canzoni, mi disse: “Ma come? Ancora non sei su MySpace?”.

Per documentarmi cercai la parola “MySpace” su Google e su Wikipedia che avevo sentito essere un’enciclopedia libera dove tutti potevano scriverci in perfetto stile web 2.0.

La parola “Social Network” non mi saltò all’occhio, probabilmente non erano chiamati neanche così all’epoca,

In realtà ero già iscritto a Linkedin per motivi di lavoro ma indubbiamente MySpace per me è stato il primo Social Network che ho esplorato.

MySpace era nato per i musicisti, per la band che volevano far ascoltare la propria musica ma poi era diventato per tutti, chiunque poteva aprirsi un profilo su MySpace e se conoscevi qualche rudimento di informatica potevi personalizzartelo come volevi.

Uno come me, esperto di informatica, musicista e non nativo digitale, in quel mondo ci sguazzava come un pesce dentro l’acqua ma poi arrivarono loro, i nativi digitali o “barbari”, come li chiama qualcuno ma anche tutti i non nativi che giungono sempre “in ritardo” quando una moda è ormai già ben diffusa.

Con gli occhi di oggi posso dire che i vari Blog e MySpace avevano ed hanno un punto debole per la popolarità.

Per usarli al meglio, devi avere un interesse, degli argomenti da scrivere, dei gusti musicali, essere tu a voler scoprire cose nuove, farti nuovi amici.

A fine 2007, sempre una mia amica, mi disse che ero “antico” e che ormai tutti erano su Facebook, mi iscrissi pertanto anch’io per provare.

Oggi mi chiedo: “Perché nel 2010 sono ancora su FB? Perché non sono emigrato da qualche altra parte, tipo Google Buzz o Twitter?” Certo, FB ha il vantaggio del first mover, ovvero di essere stato il primo Social Network davvero popolare ma la risposta che mi do è un’altra.

Io sono rimasto su FB perché la maggior parte della gente con cui mi relaziono si trova lì ed il motivo per cui alla maggior parte della gente piace FB, secondo me, è che non devi avere nessuna caratteristica particolare per frequentarlo, non devi essere uno che scrive, non devi essere un musicista, non devi conoscere l’informatica, non devi neanche sforzarti per farti i fatti degli altri perché FB ti avvisa quando ci sono delle novità e tu non devi solo cliccare.

L’idea di un web collaborativo dove ci si può scambiare idee ed opinioni viene messa sotto i piedi da un web in cui si parla di niente e dove l’esibizionismo ne fa da padrone.

E’ un po’ come il tramonto delle ideologie ma, proprio alla luce di ciò, era più che prevedibile.

Un web alla portata di tutti è certamente un web più democratico ma, come succede in tutte le democrazie, si ha un innalzamento del tasso di mediocrità. E’ il prezzo da pagare per garantire a tutti libertà d’espressione.

Veniamo però al punto: come cambieranno le cose in futuro?

Per rispondere a questa domanda con certezza bisognerebbe avere la sfera di cristallo o avanzare delle ipotesi basandosi su tre punti fondamentali:


· Come sta cambiando la tecnologia;

· Come stanno cambiando le persone che usufruiranno della tecnologia;

· Quanto i governi nazionali spingano per una diffusione della tecnologia.


Partiamo dal primo punto: la tecnologia cambia, si evolve, migliora, spinge verso certi settori. Questo è vero ma per farlo c’è bisogno di ricerca e soprattutto di investimenti.

Per capire verso dove sta andando la tecnologia è necessario farsi un giro (anche solo virtuale) nelle varie fiere dedicate all’Hi-Tech e/o leggere le news riguardanti le nuove tendenze tecnologiche nei blog e siti specializzati.

A gennaio del 2009 lessi un articolo sul corriere.it che parlava del 3D, oggi, a distanza di un anno sembra che ormai tutti i film che vogliano incassare al cinema debbano avere questo plus.

E’ un modo per far pagare di più il biglietto al cinema offrendo qualcosa che l’utente non è in grado di replicare tra le mura domestiche (per ora).

Poi c’è, a mio avviso, una tecnologia che si sta consolidando ed è quella della piattaforma per videogiochi Wi.

Immagino che non è molto lontano il momento in cui 3D e Wi si uniranno, anzi sono più che sicuro che lo hanno già pensato ed ideato.

A fine novembre 2009 un diciassettenne russo (un nativo digitale quindi) crea un sito di video-chat chiamato Chatroulette in cui, senza neanche registrarsi al sito, si può chattare con persone di tutto il mondo scelte dal sistema senza nessun criterio, ovvero a caso (usando il termine inglese: RANDOM) tra gli utenti collegati in quel momento.

L’utente può scegliere se intrattenersi con la persona che il sistema gli ha proposto o passare al prossimo, sempre scelto a caso tra gli utenti connessi in quel momento.

In pochi mesi Chatroulette ha raggiunto un’elevata popolarità, perché?

Eppure tutto ciò mi ricorda le stanze delle chat degli anni 90 in cui un miscuglio di persone non selezionate in base alla nazionalità o agli interessi o ad altro, pionieri di relazioni virtuali, si incontrava.

Che significa? Anche in Internet forse la moda è circolare, come succede nell’abbigliamento in cui gli anni 60/70/80 ritornano sempre?

In un libro del 2006 di Alessandro Baricco: I barbari, saggio sulla mutazione, vengono ben descritte le caratteristiche del popolo mutato figlio della rivoluzione digitale e penso che valga la pena ricordarle: Superficialità, Velocità, Spettacolarità, Mancanza di un’anima e con una vena nostalgica per il mondo che non c’è più e che molti di loro neanche hanno conosciuto.

Credo che Chatroulette contenga in sé tutti questi punti, infatti è Superficiale perché non è pensata per conoscere persone nuove ma per trascorrerci qualche minuto, è Veloce perché si passa da un utente all’altro rapidamente, la Spettacolarità intesa come esibizionismo è alle stelle tanto che sono presenti persone che si mostrano senza veli, la Mancanza d’anima c’è per l’assenza di argomenti e per il fatto di lasciarsi spiare da uno sconosciuto, infine, c’è la vena nostalgica per quelle chat degli anni 90 quando non sapevi chi c’era dall’altro lato, l’adrenalina dell’ignoto.

In più però, Chatroulette introduce un nuovo elemento che, come tutti gli elementi nuovi, tanto nuovo non è, ovvero il fattore RANDOM come scoperta.

Quest’ultimo secondo me sarà uno dei punti chiave del social network del futuro cioè il movimento casuale per scoprire argomenti nuovi ed esplorare.

Gli utenti del social network del futuro non sceglieranno, sarà il sistema a proporre e soprattutto ad intrattenere. Se ciò che gli viene proposto non sarà di loro gradimento avranno la facoltà di cambiare argomento, passando al successivo argomento random proposto dal sistema.

Un momento, ma tutto ciò mi ricorda qualcosa, questa non è la cara vecchia televisione? Sì è proprio lei, solo che i programmi li fanno gli utenti, anche questo fa parte del fattore Nostalgia di cui si parlava prima.

Personalmente vedo un altro elemento vincente in Chatroulette e che potrà essere ereditato dal Social Network del futuro ovvero, la mancanza di una registrazione.

Le persone sono stufe di doversi registrare e fornire i propri dati riempiendo dei form, come sarebbe bello se nessuno ti chiedesse nulla e tu potessi usufruire di un servizio senza doverti per forza registrare.

Possibile poi che non abbia ancora preso piede un sistema tipo Paypal dove una persona registra i propri dati personali una volta per tutte e poi li possa utilizzare all’atto delle iscrizioni ad altri siti semplicemente usando la propria mail accompagnata da una password senza doverli ogni volta riscrivere? (Se qualcuno lo fa, però, si ricordi del sottoscritto).

In Facebook manca l’anonimato, il più delle volte i nostri contatti sono persone che conosciamo e ci conoscono, anche se non ci siamo registrati con il nostro nome e cognome, e sarebbe bello se si potesse avere molteplici identità facilmente interscambiabili.

Altro fattore che, secondo me, potrebbe prendere piede è quello per cui un Social Network potrebbe fornire la possibilità anche di vendere la nostra vita o pezzi di essa.

Sì, avete letto bene, sto parlando proprio di vendere e se a molti può sembrare immorale, ricordatevi che già oggi è possibile trasformare in denaro foto, video, collegamenti alle nostre webcam.

Credo che il Social Network del futuro quindi dovrà fornire anche possibilità di questo tipo per essere attraente.

Ovviamente il Social Network ci guadagnerà in tutto questo e sarà un modo per farlo sopravvivere. Tenete conto che le pubblicità su FB vengono cliccate da pochissimi utenti e molto spesso per sbaglio quindi i bannerini pubblicitari non saranno i soli a far fare cassa al Social Network.

Il Social Network per sopravvivere venderà anche statistiche: mille utenti che oggi si iscrivono al gruppo: “A me piace giocare a tennis” non sono forse mille potenziali acquirenti per un’azienda che vende attrezzature da tennis?

I più smaliziati penseranno che il Social Network del futuro venderà statistiche/informazioni anche ai servizi segreti delle nazioni “amiche” ma credo che ciò già accada e non direi nulla di nuovo.

La Sicurezza verrà sempre messa al primo posto rispetto alla privacy e all’anonimato, anche in futuro.

I governi quindi avranno sempre più un peso nei Social Network ed un governo, anche il più liberale, vedrà sempre dei potenziali pericoli al fatto che l’informazione possa fluire velocemente e senza controllo tra vasti gruppi di persone.

Dipenderà inoltre anche dai governi la possibilità che certe tecnologie prendano piede. Pensiamo in Italia al digitale terrestre, tecnologia fortemente spinta dal governo, ci sarebbe quindi qui più che in altre nazioni terreno fertile affinché nasca un social network che si mescoli con la TV grazie all’ausilio della tecnologia del digitale terrestre. A quel punto saremo tutti un Grande Fratello.

Le mie, naturalmente, sono solo ipotesi, ragionamenti. La verità comunque è che la tecnologia fa tanto ma è come le persone la utilizzano ogni giorno che la rende popolare e l’idea del Social Network del futuro potrebbe anche non essere fondata perché esso potrà venir soppiantato da qualcos’altro che adesso non riusciamo neanche ad immaginare ma che rifletterà sempre, nel bene e nel male, quello che siamo diventati.


Ad maiora,


JECO digitale