mercoledì 21 dicembre 2011

Dicembre 2011

Nessuno in giro, il freddo impazza,
in strada solo io e chi porta la pizza.

Quel gelo dai TG tanto annunciato
posso constatare che sì, è arrivato.

Sento accanto l'odore del fritto di cucina
provenir da un ristorante: "Lontana Cina",

Incuriosito mi avvicino e, dietro una siepe,
scorgo qualcosa che pare essere un presepe.

Ci sono tutti: San Giuseppe, la Madonna, il Bambinello,
il bue, l'asinello e finanche il pastorello.

La nostra tradizione è salva e questo lo rivela,
e poi cosa non si fa per aumentare la clientela!

A giudicar dagli schiamazzi e dai sorrisi,
chi mai direbbe che il periodo è di crisi

però chissà quanti, per contener le spese,
a Natale il cenone lo faranno dal cinese.

JECO digitale

domenica 18 dicembre 2011

La crisi, la crisi e ancora la crisi ....

Questo blog è nato un paio di anni fa per promuovere un libro di poesie dal titolo "Tempi che corrono", un libro dove dove si descrivevano beni e mali, in chiave ironica, di quelli che erano i tempi di allora.
I temi trattati erano molteplici ma se si volesse fare un raffronto tra ciò che accadeva un paio di anni fa ed oggi, potrei dire che oggi non si parla d'altro che della crisi economica.
E' quello che ci sta succedendo, non lo nego io e non lo nega nessuno ma perché c'è questa crisi? Perché è accaduto e sta accadendo quello che oggi stiamo vivendo tutti sulla nostra pelle?
Se volete una risposta chiara sicura e definitiva dal sottoscritto, beh, io non la so però ho provato ad informarmi ed ho capito questo:

Tutti ci parlano di crisi ma nessuno ce la spiega davvero!

E se nessuno conosce i reali motivi per cui si è venuta a creare, come possiamo essere coinvolti ed uniti per risolverla?
In rete, molti hanno provato a riassumerla così:

La crisi è nata nel 1997, quando negli USA si sono concessi incautamente mutui senza che ci fossero effettive garanzie per restituire il denaro prestato. Molte banche sono così fallite.
Si è pertanto creato un clima di sfiducia globale tra le banche e, mentre gli stati lavorano per evitare il fallimento ulteriore, ci si accorge che le perdite sono troppo elevate e bisogna intervenire affinché qualcuno paghi i debiti accumulati. Quel "qualcuno" siamo noi.

Come al solito, non mancano mai le tesi complottiste che affermano che la crisi in realtà sia qualcosa di voluto dall'alto, da una piccola cerchia di privati che governa il mondo e ci vuole tutti schiavi.
Io dico invece che, prima che schiavi, ci vogliono ignoranti.
Riecheggiano in me le parole dello slogan del Grande Fratello (quello del libro "1984" di Orwell, non il programma televisivo):

L'ignoranza è forza.

L'ignoranza non è forza, è senz'altro il modo migliore per governare i popoli, è sempre stato e sempre sarà così perciò, a mio parere, la crisi si vince solo con il Sapere, quello con la "S" maiuscola.
Ed è solo attraverso la Cultura ed il Sapere che si può creare nuovo lavoro per le nostre ormai decadenti nazioni.
E, per quanto riguarda la crisi, ce la stanno facendo apparie come il periodo più buio della storia, ma, chi conosce la Storia sa benissimo che i periodi di guerra sono stati periodi ben peggiori perciò, è vero, la crisi dell'economia c'è ed è un dato di fatto ma la crisi non deve autoalimentarsi ed essere il pretesto per non rimboccarsi tutti, nessuno escluso, le maniche.

Ad maiora
JECO digitale