mercoledì 21 dicembre 2011
Dicembre 2011
in strada solo io e chi porta la pizza.
Quel gelo dai TG tanto annunciato
posso constatare che sì, è arrivato.
Sento accanto l'odore del fritto di cucina
provenir da un ristorante: "Lontana Cina",
Incuriosito mi avvicino e, dietro una siepe,
scorgo qualcosa che pare essere un presepe.
Ci sono tutti: San Giuseppe, la Madonna, il Bambinello,
il bue, l'asinello e finanche il pastorello.
La nostra tradizione è salva e questo lo rivela,
e poi cosa non si fa per aumentare la clientela!
A giudicar dagli schiamazzi e dai sorrisi,
chi mai direbbe che il periodo è di crisi
però chissà quanti, per contener le spese,
a Natale il cenone lo faranno dal cinese.
JECO digitale
domenica 18 dicembre 2011
La crisi, la crisi e ancora la crisi ....
I temi trattati erano molteplici ma se si volesse fare un raffronto tra ciò che accadeva un paio di anni fa ed oggi, potrei dire che oggi non si parla d'altro che della crisi economica.
E' quello che ci sta succedendo, non lo nego io e non lo nega nessuno ma perché c'è questa crisi? Perché è accaduto e sta accadendo quello che oggi stiamo vivendo tutti sulla nostra pelle?
Se volete una risposta chiara sicura e definitiva dal sottoscritto, beh, io non la so però ho provato ad informarmi ed ho capito questo:
Tutti ci parlano di crisi ma nessuno ce la spiega davvero!
E se nessuno conosce i reali motivi per cui si è venuta a creare, come possiamo essere coinvolti ed uniti per risolverla?
In rete, molti hanno provato a riassumerla così:
La crisi è nata nel 1997, quando negli USA si sono concessi incautamente mutui senza che ci fossero effettive garanzie per restituire il denaro prestato. Molte banche sono così fallite.
Si è pertanto creato un clima di sfiducia globale tra le banche e, mentre gli stati lavorano per evitare il fallimento ulteriore, ci si accorge che le perdite sono troppo elevate e bisogna intervenire affinché qualcuno paghi i debiti accumulati. Quel "qualcuno" siamo noi.
Come al solito, non mancano mai le tesi complottiste che affermano che la crisi in realtà sia qualcosa di voluto dall'alto, da una piccola cerchia di privati che governa il mondo e ci vuole tutti schiavi.
Io dico invece che, prima che schiavi, ci vogliono ignoranti.
Riecheggiano in me le parole dello slogan del Grande Fratello (quello del libro "1984" di Orwell, non il programma televisivo):
L'ignoranza è forza.
L'ignoranza non è forza, è senz'altro il modo migliore per governare i popoli, è sempre stato e sempre sarà così perciò, a mio parere, la crisi si vince solo con il Sapere, quello con la "S" maiuscola.
Ed è solo attraverso la Cultura ed il Sapere che si può creare nuovo lavoro per le nostre ormai decadenti nazioni.
E, per quanto riguarda la crisi, ce la stanno facendo apparie come il periodo più buio della storia, ma, chi conosce la Storia sa benissimo che i periodi di guerra sono stati periodi ben peggiori perciò, è vero, la crisi dell'economia c'è ed è un dato di fatto ma la crisi non deve autoalimentarsi ed essere il pretesto per non rimboccarsi tutti, nessuno escluso, le maniche.
Ad maiora
JECO digitale
lunedì 17 ottobre 2011
Esternalizzazione
Per pagar meno la produzione
ed abbassare il salario medio
è stato inventato un rimedio,
si chiama: Esternalizzazione.
Si aprono fabbriche a distanza
nei paesi emergenti amici
e da noi lasciano gli uffici
a far da rappresentanza.
Il risparmio è assicurato,
specie sulle risorse umane
ma, a processo terminato,
da vendere cosa ci resterà?
Per avere un grammo di pane,
daremo un kilo di libertà.
JECO digitale
domenica 16 ottobre 2011
IL 15° CENSIMENTO
che già dieci anni son passati
da quando ci hanno intervistati
col censimento del duemilauno
ed oggi si ripresenta l'occasione
di un resoconto della popolazione.
Nell'era di internet e dei network sociali,
il questionario giunge tramite posta,
tutto ciò milioni di euro ci costa
perché si scelgono i mezzi tradizionali
e per la consegna faremo le code,
proprio come ai tempi di Erode.
- Chi siete? Quanti siete? Rispondete!
In che modo guadagnate il pane?
Cambiereste lavoro entro due settimane?
E, in casa, quanti gabinetti avete? -
Saper certe abitudini sarà utile, può darsi,
ma altre, dico io: - son domande da farsi? -
Eppure, l'Europa ce lo impone,
al di là di ogni singolo parere,
nel bel paese, si vuol sapere,
come stanno davvero le persone.
E, se ci troveranno crollati giù,
allora, non ci conteranno più
JECO digitale
poesia scritta per questa sfida letteraria
giovedì 6 ottobre 2011
Steve Jobs 1955 - 2011
"Pensare differente"
è quantomai attuale,
è tanta ormai la gente
che così la pensa uguale.
Oggi è una data importante per la tecnologia. Il mondo ha perso il suo Guru, l'uomo che ha saputo trasformare l'innovazione in una vera e propria filosofia e c'è chi parla addirittura di religione.
Personalmente resto sempre affascinato di fronte ad un iPad e più volte sono stato sul punto di comprarlo ma non l'ho mai fatto.
Il costo ha influito ma c'è dell'altro.
Steve Jobs ha saputo creare un bisogno latente di tecnologia nella gente attraverso dispositivi facili da usare, capaci di poter essere usufruiti da chiunque ed in ogni luogo. Su questo bisogna dargli merito.
La sua vicenda personale, poi, raccontata nell'ormai celeberrimo discorso all'università di Stanford, è una storia bellissima e, se volete, molto americana.
Personalmente però, non ho mai condiviso la filosofia della Apple.
Negli anni 80 si proponeva come qualcosa di diverso capace di rompere gli schemi delle mode di massa, oggi invece la moda di massa è diventata la Apple, una moda poco aperta ad interagire con altri che la pensano in modo differente (parlo degli altri dispositivi) e desiderosa di creare un proprio mondo, una propria nuvola all'interno della rete in cui vivere senza scambi con "i diversi".
Non è un caso, infatti, che l'iPad non abbia una porta USB universale.
La Apple ha saputo creare il suo sistema, renderlo nuovo, accattivante nel design ma esso resta pur sempre un sistema troppo chiuso a mio parere.
Magari però Steve Jobs ci ha visto giusto e la gente, per un bel design e per essere trendy, sarà disposta, oggi come in futuro, a mettersi in un gabbia dorata e sentirsi appagata.
Una tecnologia chiusa significa che la conoscenza di cosa c'è dietro la rete ed i computer, diventerà qualcosa di elitario, le persone useranno i contenuti senza sapere cosa sta, in realtà, succedendo dietro lo schermo. Se ciò dovesse accadere, saremo in futuro sempre più sotto controllo perché sempre più ignoranti.
A me tutto ciò fa paura ma, in ogni caso, mi mancherai.
Addio Steve Jobs, l'inventore de i-Sogni.
JECO digitale
Steve Jobs 1955 - 2011
lunedì 22 agosto 2011
Google+ vs Facebook ... c'è ancora tanto da fare
venerdì 1 luglio 2011
Il paradigma dell'ebook store del futuro
Il business degli ebook in Italia stenta a decollare, perché? La risposta è certamente complessa e di sicuro coinvolge le grandi case editrici che non vogliono perdere il loro mercato consolidato da anni.
A mio avviso gli ebook prenderanno piede in Italia solo se saranno in grado di farsi percepire dagli utenti come un qualcosa di diverso rispetto al libro cartaceo ma, soprattutto, se l'esperienza di lettura diventerà realmente collettiva ovvero sempre più social (termine largamente abusato di questi periodi).
Partiamo dal presupposto che chi vuol fare business con i contenuti su Internet è sulla strada sbagliata.
Oggi sappiamo che si è disposti a pagare su Internet non tanto per avere contenuti, ma per usufruire di servizi o per avere beni materiali a prezzi scontati.
Il bene digitale, quale può essere un ebook, non è considerato dalla maggior parte delle persone un bene per cui si è disposti a pagare a meno che... a meno che non entri in gioco l'effetto per il quale il tempo impiegato per reperire il bene sotto banco, venga percepito dal consumatore come uno sforzo maggiore piuttosto che il suo acquisto legale. Insomma, se l'ebook costa poco, mi interessa e lo posso avere in un click, non sto lì a perdere tempo!
Infine ci vogliono i numeri, il margine di guadagno si ottiene solo se i consumatori sono tanti. Non bastano quindi i soli cosiddetti "lettori forti" a fare il mercato, serve che anche chi non è abituato a leggere, venga coinvolto nel processo e si trasformi in lettore. La vera sfida secondo me è questa.
Tutto ciò per anticiparvi la mia idea di store online del futuro per quel che concerne il business degli ebook.
- All'inizio è gratis - A meno che non stiamo parlando di un autore che abbia già un suo pubblico, un ebook appena immesso sul mercato non ha alcun valore qualunque sia il suo contenuto. I primi N utenti devono poterlo scaricare senza costi ma solo facendo un "pagamento sociale" con un tweet, un post o un commento FB in cui viene detto il motivo che ha spinto il lettore al download in modo da creare rumors. Sulla pagina del download dovrà essere presente un contatore che dice qualcosa tipo: "Mancano solo tot download gratuiti per questo libro!" per spingere al download.
- Più partecipi e più guadagni - Ad ogni utente che acquista un ebook verrà restituita una percentuale del valore del ebook acquistato attraverso "buoni per l'acquisto di altri ebook" per ogni suo feedback, recensione, link, commento, ecc. sull'ebook acquistato.
- Il valore lo fa il mercato - Man mano che aumenta il numero degli utenti che scaricano l'ebook, l'ebook aumenta di prezzo fino ad un tetto max fissato ed, in ogni caso, nessun ebook deve costare più di un certo prezzo.
- Consiglialo e fatti consigliare - Chi ha acquistato, deve avere la possibilità di consigliare l'ebook a qualcun altro che avrà a disposizione la visione online del contenuto dell'ebook per un tempo limitato.
- Un piccolo grande regalo - Gli utenti che hanno già acquistato, devono poter ricomprare gli ebook a prezzi scontati per farne dei regali, magari personalizzati don dediche, immagini o altro.
- Tempi di lettura brevi ma intensi - Gli ebook non devono essere brevi nei contenuti ma neanche lunghissimi. L'esperienza di lettura di un ebook deve consumarsi in un paio di giorni in media. E' sicuramente preferibile spezzare un ebook pieno di contenuti in due ebook più piccoli che costino la metà.
Tutto qua? Per ora sì.
Ad maiora.
JECO digitale
lunedì 13 giugno 2011
Ancora sul futuro dei social network
Ancora una volta, a distanza di più di un anno, mi trovo a meditare sul futuro dei social network e quindi, inevitabilmente, su Facebook.
Già da qualche mese ho notato che la mia attività giornaliera sul più popolare dei social network, rispetto a qualche anno fa è diminuita sensibilmente.
Leggendo questo articolo sembrerebbe che FB abbia raggiunto una saturazione nei paesi dove è già presente da tempo. In realtà ho notato che anche l'attività dei miei amici su FB è calata drasticamente.
Ma allora che sta succedendo?
Gli utenti hanno capito che:
- mantenere contatti con tutte le persone del nostro passato è, la maggior parte delle volte, troppo difficile e spesso neanche tanto stimolante;
- avere tanti amici su FB non è un indice di quelli che si hanno nella vita reale;
- a fare gli esibizionisti su FB son bravi tutti ma, quel che più conta, non interessa quasi a nessuno;
- la maggior parte di ciò che si scrive o passa su FB è pura inutilità;
- corriamo grossi pericoli a rendere pubblica la nostra vita su FB e la privacy è importante;
- i profili sono una miniera di informazioni per carpire informazioni su chi siamo noi e chi sono gli altri;
- tutte le info che carichiamo e scriviamo non sono più di nostra proprietà e sono utilizzate a fini di lucro;
- i nostri profili diventeranno le nostre lapidi online e resteranno indelebili su Internet per essere giudicati dai posteri.
Nonostante queste siano valide motivazioni per ridurre la propria attività su FB, non ritengo siano le cause della mia disaffezione a FB. C'è anche dell'altro: FB mi ha annoiato e sto aspettando un'altra rivoluzione.
So che più passa il tempo e più sarà difficile perché FB non è solo un social network, è diventato uno standard, troppo diffuso e pertanto duro da abbandonare anche per passare a social network migliori.
Allora mi son chiesto cosa renderebbe un social network più appetibile ai miei occhi.
Un social network che renda la mia vita davvero più appagante e che non me dia solo l'illusione.
Un social network che si innesti meglio nella vita reale insomma. Penso che i tempi siamo maturi affinché le nostre identità: reale e virtuale, siano solo due facce della stessa medaglia ovvero della stessa persona. Usare la rete per fingere chi non si è non porta lontano, lo dimostra il caso della blogger gay siriana Amina che si è scoperto, infine, essere un quarantenne americano.
Del resto, non dico nulla di nuovo se affermo che già nelle nostre vite reali spesso fingiamo di essere chi non siamo in realtà.
Ad maiora,
JECO digitale
giovedì 2 giugno 2011
Tempi che RIcorrono
Tempi che riCorrono
Ad maiora,
JECO digitale
* I file epub sono leggibili attraverso eReader, iPad, smartphone o sul PC scaricando gratuitamente il programma Adobe Digital Editions
sabato 14 maggio 2011
Ambasciator non porta pena ma giubilo!
mercoledì 4 maggio 2011
Recensioni
La sua poesia è davvero singolare per l'originalità delle invenzioni ironiche e giocose e satiriche, con risultati egregi, come le storie della tartaruga, della gallina, del camaleonte, i cani giocatori e tanti altri testi ancora. E' un discorso sempre incisivo, che si apre con una presentazione favolistica per giungere al paradosso o al sarcasmo o al puro divertimento.
sabato 16 aprile 2011
"Sì" può
è che quando dicon "No" è "Sì".
E' sempre stato e sempre sarà così,
non c'è bisogno di farci un sonetto.
Al contrario, un referendum popolare
in cui se scrivi "Sì" invece è "No",
è un rischio perché chiunque può
sbagliare e così lasciarsi abbindolare.
Tutto sembra proprio fatto apposta,
del resto non è una grande novità,
la politica spesso ha la faccia tosta
di stabilire che sia arrivato il dì
ma se non sei d'accordo dici: "Sì".
domenica 10 aprile 2011
Con la testa fra le nuvole
martedì 8 marzo 2011
eBook, nuovi pensieri e teorie
L'iniziale diatriba: “è meglio il libro di carta o l'ebook?” attualmente è stata superata poiché si è capito che sono due esperienze di lettura diverse, non necessariamente in competizione fra di loro.
La visione futurista che vede i libri di carta soccombere di fronte ai libri elettronici, in realtà, è solo propaganda del terrore per gli editori italiani che ancora non sono convinti se sia il momento giusto per investire sul nuovo.
Chi vorrebbe una maggiore diffusione degli ebook sostiene la tesi che, con essi, l'esperienza di lettura cambia diventando sempre più social, ovvero la lettura diventa qualcosa da condividere e da discutere in community.
Migliora inoltre con gli ebook la facilità di reperire titoli, il prezzo dei libri si riduce ed aumenta sempre di più la possibilità di inserire in essi contenuti multimediali (specie con il nuovo formato epub3), cosa che li rende pertanto oggetti sempre più vicini ad un sito web e lontani dal normale libro di carta.
Pochi però si sono fatti questa domanda:
Se è vero che cambia l'esperienza di lettura, come deve cambiare con gli ebook la scrittura?
Attualmente ci si limita a trasportare i contenuti dal cartaceo all'ebook ma questo è solo un primissimo passo.
Personalmente credo che ci voglia una scrittura ebook-oriented, scrittori in grado di scrivere pensando già all'ebook e strumenti software che siano diversi da applicativi come "Word" (che è senz’altro print-oriented) e che siano più simili ai text-editor dei blog.
I normali editor non vanno più bene, lo scrittore di ebook deve dotarsi di strumenti diversi, oltre che di idee innovative ovviamente.
Andando invece alla questione della morte annunciata del cartaceo, posso dire che, a mio avviso, i libri di carta non moriranno ma si stamperà con più parsimonia, nel senso che in futuro si stamperanno solo gli ebook che riterremo davvero importanti.
Sempre più diffuse saranno le stampanti che permettono di realizzare anche una sola copia del libro, già oggi i POD stanno avendo un ottimo successo, specie presso i self-publishers.
La presenza di questo tipo di macchine me la immagino nelle librerie fisiche che offriranno agli acquirenti questo tipo di servizio e diverranno sempre più un luogo di discussione ed incontro trasformandosi da vetrine di libri in vetrine di autori ed eventi associati ai libri.
Infine, se gli ebook non decollano, è perché la rivoluzione non parte dal basso, ovvero da chi legge che continua a preferire il libro di carta non percependo sufficiente valore aggiunto negli ebook e lasciandosi scoraggiare dai prezzi dei tablet/e-reader che sono ancora troppo alti.
Il valore aggiunto lo faranno i contenuti ma soprattutto i servizi che ruoteranno attorno agli ebook, servizi che sono tutti ancora da sperimentare e da inventare.
E' stupido pensare che bisogna limitarsi semplicemente a copiare quanto già fatto per il mercato americano quando il futuro dell'ebook è ancora (ed è proprio il caso di dirlo) tutto da scrivere.
Ad maiora,
JECO digitale
Il sosia d'oltremare
un dittatore fece al chirurgo estetico:
- Fammi tale e quale a quel politico
del bel paese che sta aldilà del mare.
- Se fuggo lì, la mia salvezza è sicura.
- pensò tra sé e sé, finito l'intervento -
avrò l'impunità sul mio comportamento,
se passa la riforma della magistratura!
giovedì 3 marzo 2011
Fantocci parlanti
Alcune persone del carroccio,
rinnegando l'unità nazionale,
stavano bruciando un fantoccio
avente la sagoma del Generale
e tra il baccano e lo schiamazzo,
trovandolo davvero eccitante,
se la prendevano con quel pupazzo
chiamandolo bandito e brigante.
Quand'ecco che ad un tratto, per magia,
la sagoma dell'eroe dei due mondi prende vita
e tutti gli altri spaventati fuggono via,
in ogni direzione, andando il più possibile lontano.
Il Generale gridando a quella folla impaurita:
- E voi sareste gli eredi di Alberto da Giussano?
JECO digitale
Poesia è ispirata a questi fatti.
mercoledì 2 marzo 2011
La fine più degna
Alcuni topolini si erano ribellati
alle tante angherie di un gatto
che al sicuro nel suo anfratto,
giurava li avrebbe schiacciati
perché per i topi la natura insegna,
che questa sia la fine più degna.
Tuttavia, quei topolini in rivolta
che non accettavano l'atroce destino,
risposero a tono al gatto assassino:
- La situazione in realtà è capovolta!
Nel tuo nascondiglio, per ogni misfatto,
sarai tu che farai la fine del ratto!
sabato 26 febbraio 2011
O LA BORSA O.
per capire se era originale Prada.
Mi dicevi: "E' questione di Bon ton
aver con sé una vera Louis Vuitton"
Visti i prezzi, pensavo ad una burla
mentre osservavo la vetrina di Furla
e con i tuoi "amore" e "pucci pucci"
mi chiedevi di comprartene una Gucci.
Il mondo mi sembrava non avesse più confini,
quando tu me li indicavi su un'Alviero Martini
ed il merito è tutto tuo, ne prendo atto,
se ora riconosco un marchio contraffatto.
Un bacio mi hai dato ma a nulla è valso:
io l'ho catalogato subito come un falso.
martedì 22 febbraio 2011
Considerazioni varie
lunedì 14 febbraio 2011
La risposta di Trilussa al Belli
ch'er ber paese è sprofonnato
e mo' se trova in uno stato
che se può solo arzà dar fonno.
Un miracolo serve a sta nazione
ma non er solito miracolo itajiano
dove li potenti se strigneno la mano
pe' nasconne la reale corruzione.
Ce vo' uno sforzo tutti quanti
per uscì adesso da st'impasse
e nun ce so' Madonne e santi,
potemo contà sortanto su noi stessi
e da chi promette: - meno tasse -
nun se famo più prendere ppe' fessi!
domenica 13 febbraio 2011
Chi è l'autore del sonetto attribuito al Belli?
Mentre ch'er ber paese se sprofonna
tra frane, teremoti, innondazzioni
mentre che so' finiti li mijioni
pe turà un deficì de la Madonna
Mentre scole e musei cadeno a pezzi
e l'atenei nun c'hanno più quadrini
pe' la ricerca, e i cervelli ppiù fini
vanno in artre nazzioni a cercà i mezzi
Mentre li fessi pagheno le tasse
e se rubba e se imbrojia a tutto spiano
e le pensioni so' sempre ppiù basse
Una luce s'è accesa nella notte.
Dormi tranquillo popolo itajiano
A noi ce sarveranno le mignotte.
lunedì 7 febbraio 2011
L'eBook dell'Iliade di Omero in versione ePub
domenica 30 gennaio 2011
Editoria del futuro
- Com'è cambiato il rapporto tra autori ed editori con l'avvento degli eBook;
- Distribuzione e diritto d'autore: Piattaforma di distribuzione Stealth e DRM (Digital Rights Management) ovvero le protezioni per evitare il fenomeno della pirateria con gli ebook che però risultano poco efficaci;
- Editoria ed Educational: L'editoria digitale nelle scuole e nelle università è una grande opportunità di business.
- Tempi di reazione più rapidi: In un mondo così rapido e veloce, l'editore del futuro non si potrà più permettere il lusso di avere dei tempi dell'ordine dei mesi.
- Fare Community: Un editore del futuro dovrà trasformare la lettura, facendola diventare qualcosa di "sociale", creando momenti di discussione e dibattiti promozionali in rete per riunire gruppi di lettori.
- Fornire servizi: Un editore del futuro, oltre a vendere contenuti, dovrà anche e soprattutto fornire servizi legati ai contenuti che vende.
- Selezione dei contenuti: Tutti potranno pubblicare eBook, è vero, ma bisognerà inventarsi una strategia di feedback per cui i contenuti che non hanno un ritorno, non si mischino con quelli più richiesti generando solo rumore: un editore dovrà badare alla qualità dei suoi contenuti per avere credibilità.
- Rivedere le posizioni sul diritto d'autore: L'utente dovrà preferire l'acquisto legale a quello illegale percependone un ulteriore beneficio (ad es. i servizi che l'editore offre) e non ci dovranno essere limitazioni troppo restrittive su quanto l'utente ha acquistato legalmente.
- Avvicinare le persone alla lettura: L'editore del futuro, proprio grazie alle nuove tecnologie, ha la possibilità di parlare molto di più alle nuove generazioni ed ha la possibilità di avvicinare quanti più lettori alla lettura. Così i lettori si tramuteranno in clienti ed i clienti in profitti.
mercoledì 26 gennaio 2011
Su Anobii e Goodreads
domenica 23 gennaio 2011
Che bella giornata vs Qualunquemente
- Ha dei tempi comici più rapidi e si ride più "di pancia" anziché "di testa" ovvero per le situazioni che si vengono a creare e non solo per le battute. Lo spettatore non ha da sforzarsi a capire battute, doppi sensi e riferimenti poiché gli vengono serviti su un piatto d'argento e sono fruibili a tutti, dal coatto all'intellettuale;
- La comicità dissacrante di Checco Zalone in un film è poi "la novità" del momento;
- Infine, tratta tematiche nuove e difficili e poi alla fine c'è, come tema centrale, anche la storia d'amore che in un film di successo non guasta mai.
domenica 16 gennaio 2011
Tempi corrono su eBooKingdom
mercoledì 12 gennaio 2011
Concorsi letterari seri e non
- E' un concorso per opere di prosa, di poesia o per entrambe?
- E' un concorso a pagamento o senza contributo (gratis)?
- Che si vince?
- E' un concorso serio ed autorevole?
- Il tema del concorso è consono al proprio modo di scrivere?
- E' bene leggere sempre attentamente il bando del concorso e fare sempre una selezione accurata dei concorsi letterari a cui partecipare documentandosi in Internet su chi sono gli organizzatori e che reputazione hanno.
giovedì 6 gennaio 2011
Tempi che corrono diventa un eBook
lunedì 3 gennaio 2011
Tempi che corrono sul TGR Basilicata
L'anno che si è chiuso e quello che è arrivato
- sono stato due volte a Casa Carducci a Bologna;
- sempre a Bologna, alla libreria Coop Ambasciatori è stata letta una mia poesia in occasione della settimana del saluto;
- a Mantova, durante il Festivaletteratura 2010, ho avuto modo di leggere molte poesie del mio libro;
- sono arrivato IV al concorso "Coop for words" ed il 16 ottobre 2010 c'è stata la lettura alla Biblioteca Zambeccari della poesia vincitrice per l'evento "Ad alta voce".