sabato 14 maggio 2011

Ambasciator non porta pena ma giubilo!

Qualche giorno fa lo staff di Simplicissimus Book Farm mi ha nominato Narcissus Ambassador per l'evento del Salone Internazionale del libro di Torino.

In pratica, la mia foto, la mia biografia ed il mio ebook "Tempi che corrono" pubblicato con il servizio di self-publishing Narcissus verranno proiettati su una pagina web presso lo stand di Ultima Books che si trova qui: PAD2-J126
Dopo la recensione pubblicata su Il Colophon, questa è stata un'altra bella sorpresa, nonché una splendida occasione di visibilità per il sottoscritto.
Anche se quest'anno non potrò essere fisicamente presente a Torino, ringrazio Marco Croella e tutto lo staff di Simplicissimus.

Insomma, ambasciator non porta pena ma giubilo! E se volete anche voi sorridere ed allo stesso tempo riflettere su quelli che sono i tempi che corrono, vi invito a dare un'occhiata al mio ebook.

Ad maiora,
JECO digitale




mercoledì 4 maggio 2011

Recensioni

Le recensioni fatte al proprio libro, specie quelle positive, sono sempre gradite.
In teoria anche quelle negative sono qualcosa di cui vantarsi perché significa che qualcuno ha avuto così a cuore il volerci comunicare che ciò che abbiamo scritto gli ha fatto schifo che lo dobbiamo comunque interpretare come una piccola vittoria perché abbiamo avuto la considerazione del lettore.

E' interessante tuttavia capire cosa sia arrivato agli altri di ciò che si è pensato di trasmettere.
La teoria della comunicazione classica spiega che in effetti il messaggio che si intende trasmettere arriva al ricevitore (in questo caso il lettore) distorto per i più disparati motivi che vengono indicati come: rumore.
Perciò, se il giudizio risulta positivo e vicino a quello che volevamo comunicare, è indice che abbiamo fatto un buon lavoro.

Il mio "Tempi che corrono" ha avuto un giudizio positivo dal critico Giorgio Barberi Squarotti che, dopo aver ricevuto il libro, tramite lettera scritta a mano si è espresso con queste parole:

La sua poesia è davvero singolare per l'originalità delle invenzioni ironiche e giocose e satiriche, con risultati egregi, come le storie della tartaruga, della gallina, del camaleonte, i cani giocatori e tanti altri testi ancora. E' un discorso sempre incisivo, che si apre con una presentazione favolistica per giungere al paradosso o al sarcasmo o al puro divertimento.

Ieri scopro che qualcun altro si è preso la briga di scrivere una recensione su "Tempi che corrono", questa volta non il libro cartaceo ma l'ebook pubblicato da Narcissus.
La recensione fatta al mio libro da Angelo Parisi su Colophon (Rivista di Letteratura per il XXI secolo) mi ha fatto davvero piacere perché chi l'ha scritta ha saputo cogliere in pieno ciò che volevo comunicare al lettore.
Vi invito a leggerla:

e, dopo averla letta, potete acquistare il mio ebook per soli 1.99 euro usando direttamente la bancarella qui sotto al post, in modo da avere "Tempi che corrono" sempre sul vostro Tablet, Smartphone, eReader o PC ;-)

Ad maiora,
JECO digitale



sabato 16 aprile 2011

"Sì" può

Con le donne da secoli il concetto
è che quando dicon "No" è "Sì".
E' sempre stato e sempre sarà così,
non c'è bisogno di farci un sonetto.

Al contrario, un referendum popolare
in cui se scrivi "Sì" invece è "No",
è un rischio perché chiunque può
sbagliare e così lasciarsi abbindolare.

Tutto sembra proprio fatto apposta,
del resto non è una grande novità,
la politica spesso ha la faccia tosta

di stabilire che sia arrivato il dì
in cui il popolo non abbia dignità,
ma se non sei d'accordo dici: "Sì".

JECO digitale


domenica 10 aprile 2011

Con la testa fra le nuvole

Il termine "Cloud" sta diventando sempre più in voga per chi si occupa di tecnologia. "Cloud" significa letteralmente "Nuvola" ed è con questo termine che si indica l'insieme dei servizi, applicazioni e dati che risiedono in Internet ovvero delocalizzati chissà dove nella rete delle reti ma che a noi appaiono disponibili come se ce li avessimo fisicamente sui nostri computer.

Dando un'occhiata al notebook col prototipo del nuovo sistema operativo di Google (Cr-48 Chrome) ed all'i-pad della Apple, questa sembra la tendenza del momento; anche la Microsoft, dapprima restia a questo genere di filosofia, si sta muovendo in questa direzione.

Ma avere i propri dati importanti memorizzati in rete potrebbe creare problemi di Privacy, problemi di spionaggio industriale, problemi di censura e distruzione dei dati scomodi o informazioni che non si vogliono diffondere.
Infine, problemi legati al fatto che se per qualche evento succedesse che i server che contengono i nostri dati si spegnessero, non li avremmo più disponibili poiché la custodia di essi non è più a carico nostro.
Perciò, ben venga l'innovazione, ma non bisogna avere la testa fra le nuvole, è bene che la coscienza di quanto sta accadendo ci sia sempre tra gli utenti.
In Internet non si è anonimi, specie se siamo noi stessi ad inserire i nostri dati, e la nostra attività è memorizzata, letta e sfruttata, ipoteticamente anche da malintenzionati.

Ad maiora,
JECO digitale


martedì 8 marzo 2011

eBook, nuovi pensieri e teorie

E' dalla fine del 2010 che si stanno susseguendo dibattiti ed eventi relativi al futuro dei libri, in particolare relativi agli ebook.
L'iniziale diatriba: “è meglio il libro di carta o l'ebook?” attualmente è stata superata poiché si è capito che sono due esperienze di lettura diverse, non necessariamente in competizione fra di loro.
La visione futurista che vede i libri di carta soccombere di fronte ai libri elettronici, in realtà, è solo propaganda del terrore per gli editori italiani che ancora non sono convinti se sia il momento giusto per investire sul nuovo.
Chi vorrebbe una maggiore diffusione degli ebook sostiene la tesi che, con essi, l'esperienza di lettura cambia diventando sempre più social, ovvero la lettura diventa qualcosa da condividere e da discutere in community.
Migliora inoltre con gli ebook la facilità di reperire titoli, il prezzo dei libri si riduce ed aumenta sempre di più la possibilità di inserire in essi contenuti multimediali (specie con il nuovo formato epub3), cosa che li rende pertanto oggetti sempre più vicini ad un sito web e lontani dal normale libro di carta.
Pochi però si sono fatti questa domanda:


Se è vero che cambia l'esperienza di lettura, come deve cambiare con gli ebook la scrittura?


Attualmente ci si limita a trasportare i contenuti dal cartaceo all'ebook ma questo è solo un primissimo passo.
Personalmente credo che ci voglia una scrittura ebook-oriented, scrittori in grado di scrivere pensando già all'ebook e strumenti software che siano diversi da applicativi come "Word" (che è senz’altro print-oriented) e che siano più simili ai text-editor dei blog.
I normali editor non vanno più bene, lo scrittore di ebook deve dotarsi di strumenti diversi, oltre che di idee innovative ovviamente.
Andando invece alla questione della morte annunciata del cartaceo, posso dire che, a mio avviso, i libri di carta non moriranno ma si stamperà con più parsimonia, nel senso che in futuro si stamperanno solo gli ebook che riterremo davvero importanti.
Sempre più diffuse saranno le stampanti che permettono di realizzare anche una sola copia del libro, già oggi i POD stanno avendo un ottimo successo, specie presso i self-publishers.
La presenza di questo tipo di macchine me la immagino nelle librerie fisiche che offriranno agli acquirenti questo tipo di servizio e diverranno sempre più un luogo di discussione ed incontro trasformandosi da vetrine di libri in vetrine di autori ed eventi associati ai libri.
Infine, se gli ebook non decollano, è perché la rivoluzione non parte dal basso, ovvero da chi legge che continua a preferire il libro di carta non percependo sufficiente valore aggiunto negli ebook e lasciandosi scoraggiare dai prezzi dei tablet/e-reader che sono ancora troppo alti.
Il valore aggiunto lo faranno i contenuti ma soprattutto i servizi che ruoteranno attorno agli ebook, servizi che sono tutti ancora da sperimentare e da inventare.
E' stupido pensare che bisogna limitarsi semplicemente a copiare quanto già fatto per il mercato americano quando il futuro dell'ebook è ancora (ed è proprio il caso di dirlo) tutto da scrivere.

Ad maiora,
JECO digitale

Il sosia d'oltremare

Pur di sottrarsi alla rivolta popolare,
un dittatore fece al chirurgo estetico:
- Fammi tale e quale a quel politico
del bel paese che sta aldilà del mare.

- Se fuggo lì, la mia salvezza è sicura.
- pensò tra sé e sé, finito l'intervento -
avrò l'impunità sul mio comportamento,
se passa la riforma della magistratura!

JECO digitale

giovedì 3 marzo 2011

Fantocci parlanti

Alcune persone del carroccio,
rinnegando l'unità nazionale,
stavano bruciando un fantoccio
avente la sagoma del Generale

e tra il baccano e lo schiamazzo,
trovandolo davvero eccitante,
se la prendevano con quel pupazzo
chiamandolo bandito e brigante.

Quand'ecco che ad un tratto, per magia,
la sagoma dell'eroe dei due mondi prende vita
e tutti gli altri spaventati fuggono via,

in ogni direzione, andando il più possibile lontano.
Il Generale gridando a quella folla impaurita:
- E voi sareste gli eredi di Alberto da Giussano?

JECO digitale

Poesia è ispirata a questi fatti.


mercoledì 2 marzo 2011

La fine più degna

Alcuni topolini si erano ribellati
alle tante angherie di un gatto
che al sicuro nel suo anfratto,
giurava li avrebbe schiacciati

perché per i topi la natura insegna,
che questa sia la fine più degna.

Tuttavia, quei topolini in rivolta
che non accettavano l'atroce destino,
risposero a tono al gatto assassino:
- La situazione in realtà è capovolta!

Nel tuo nascondiglio, per ogni misfatto,
sarai tu che farai la fine del ratto!

JECO digitale

sabato 26 febbraio 2011

O LA BORSA O.

Ti bastava vederne una per strada
per capire se era originale Prada.
Mi dicevi: "E' questione di Bon ton
aver con sé una vera Louis Vuitton"

Visti i prezzi, pensavo ad una burla
mentre osservavo la vetrina di Furla
e con i tuoi "amore" e "pucci pucci"
mi chiedevi di comprartene una Gucci.

Il mondo mi sembrava non avesse più confini,
quando tu me li indicavi su un'Alviero Martini
ed il merito è tutto tuo, ne prendo atto,
se ora riconosco un marchio contraffatto.

Un bacio mi hai dato ma a nulla è valso:
io l'ho catalogato subito come un falso.

JECO digitale



Il 2 marzo 2011 questa poesia è stata segnalata dagli utenti del piccolo salotto letterario "http://www.altramusa.com". E' stata una bella soddisfazione.


martedì 22 febbraio 2011

Considerazioni varie

In questi giorni avrei voluto scrivere che:

Per la giornata del 14/2/2011 sono finito sul corriere della sera per un'iniziativa di lettura.

Domenica sono stato al BUK a Modena, ovvero la fiera della piccola e media editoria che si è svolta nelle giornate del 19 e 20 febbraio.
Mi è piaciuta molto, ci si rende subito conto di quante piccolissime case editrici esistano in Italia e di come esse cerchino di ritagliarsi un posto nel difficile mercato del libro.
Chi vuole trovare cose davvero alternative da leggere non può perdere questo tipo di eventi.
Io ho comprato tre libri e sono stato felice dei miei acquisti.

Mi ha colpito il fatto che FB è stato utilizzato per coordinare le rivolte in medio-oriente mentre in Italia rimane uno strumento di intrattenimento che, tra l'altro, ha anche un po' stufato.
Impressionante come oramai l'informazione riesca a sfuggire ai controlli per giungere all'esterno e mostrare cosa davvero succede.
Cosa accadrà? Quale sarà l'assetto mondiale futuro? Chissà.

... ma non ho avuto tempo, i tempi corrono davvero.

Ad maiora,
JECO digitale


lunedì 14 febbraio 2011

La risposta di Trilussa al Belli

Lo sapevate? Anche Trilussa è resuscitato ed ha risposto al suo maestro Giuseppe Gioacchino Belli! ;-)
Il Belli era da poco tornato in vita facendo circolare in rete il suo sonetto "A noi ce sarveranno le mignotte" che potete leggere qui.
Ecco dunque la risposta di Trilussa:

ER MIRACOLO

Ormai è chiaro a tutt'er monno
ch'er ber paese è sprofonnato
e mo' se trova in uno stato
che se può solo arzà dar fonno.

Un miracolo serve a sta nazione
ma non er solito miracolo itajiano
dove li potenti se strigneno la mano
pe' nasconne la reale corruzione.

Ce vo' uno sforzo tutti quanti
per uscì adesso da st'impasse
e nun ce so' Madonne e santi,

potemo contà sortanto su noi stessi
e da chi promette: - meno tasse -
nun se famo più prendere ppe' fessi!

C. A. S.

domenica 13 febbraio 2011

Chi è l'autore del sonetto attribuito al Belli?

Gira in rete, in questi giorni, una poesia che le persone poco attente hanno attribuito al poeta romanesco Giuseppe Gioacchino Belli (1791 – 1863) dandogli l'appellativo di "profeta".
La poesia in questione è questa:

Mentre ch'er ber paese se sprofonna
tra frane, teremoti, innondazzioni
mentre che so' finiti li mijioni
pe turà un deficì de la Madonna

Mentre scole e musei cadeno a pezzi
e l'atenei nun c'hanno più quadrini
pe' la ricerca, e i cervelli ppiù fini
vanno in artre nazzioni a cercà i mezzi

Mentre li fessi pagheno le tasse
e se rubba e se imbrojia a tutto spiano
e le pensioni so' sempre ppiù basse

Una luce s'è accesa nella notte.
Dormi tranquillo popolo itajiano
A noi ce sarveranno le mignotte.

Nonostante sia carina ed esprima la situazione politica italiana attuale, è indubbiamente un falso. Lo si capisce sia dal linguaggio (il Belli non scriverebbe mai "i mezzi", semmai "li mezzi"), sia per i contenuti (all'epoca del Belli non esisteva l'Italia ma lo stato pontificio).
Sorrido all'idea che, quasi come è stato narrato nella leggenda di Zorro, qualcuno colga l'eredità di un poeta e lo faccia rivivere trasformandolo in leggenda appunto.
E' interessante comunque vedere come una poesia satirica faccia il giro della rete rimbalzando di blog in forum, da sito ad email.
E' forse la dimostrazione di come, in realtà, le persone non hanno smesso di voler sentire dei poeti che parlino con la voce del popolo, che dicano le cose come stanno, che denuncino la corruzione e i vizi dei tempi che corrono.

Resta dunque da chiedersi: chi sarà mai l'autore misterioso che si cela dietro questo sonetto? ;-)

Chissà se costui verrà allo scoperto, nel frattempo, se siete interessati a questo tipo di satira, per soli 1.99 euro potete scaricarvi questo eBook.

Ad maiora,
JECO digitale