Dando un'occhiata al notebook col prototipo del nuovo sistema operativo di Google (Cr-48 Chrome) ed all'i-pad della Apple, questa sembra la tendenza del momento; anche la Microsoft, dapprima restia a questo genere di filosofia, si sta muovendo in questa direzione.
Ma avere i propri dati importanti memorizzati in rete potrebbe creare problemi di Privacy, problemi di spionaggio industriale, problemi di censura e distruzione dei dati scomodi o informazioni che non si vogliono diffondere.
Infine, problemi legati al fatto che se per qualche evento succedesse che i server che contengono i nostri dati si spegnessero, non li avremmo più disponibili poiché la custodia di essi non è più a carico nostro.
Perciò, ben venga l'innovazione, ma non bisogna avere la testa fra le nuvole, è bene che la coscienza di quanto sta accadendo ci sia sempre tra gli utenti.
In Internet non si è anonimi, specie se siamo noi stessi ad inserire i nostri dati, e la nostra attività è memorizzata, letta e sfruttata, ipoteticamente anche da malintenzionati.
Ad maiora,
JECO digitale
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