martedì 20 marzo 2012
Tempi che corrono alla fiera del libro di Bologna
Posso dire che Tempi che corrono è stato davvero apprezzato da molti ed ha dato al sottoscritto tante soddisfazioni.
A distanza di due anni, beh, continua a darmene!
"Tempi che corrono" ha ottenuto una recensione sull'ultimo numero della rivista trimestrale Pagine Giovani, rivista attiva da più di trent'anni e dedicata alla letteratura giovanile.
Pagine Giovani, insieme al Gruppo di Servizio per la Letteratura Giovanile (GSLS), che è l'associazione che la cura, è presente in questi giorni alla fiera del libro Bologna Children's Book Fair che si svolge naturalmente a Bologna dal 19 al 22 marzo.
Ad maiora!
JECO digitale
lunedì 27 febbraio 2012
Tradurre la poesia
OUTSOURCING
Companies have discovered a thing
to spare on salaries and not pay,
a genial thing - let me say -
and its name is: Outsourcing.
They open new factories
in an emerging country friend
and here in Europe, at the end,
they leave just the offices.
A big economy, there is no doubt,
expecially on human resource,
but when all we can do will be out,
what could we have to sell?
Our freedom, of course!
Bye bye freedom, welcome hell.
JECO digitale
mercoledì 4 gennaio 2012
COME GUADAGNARE CON GLI EBOOK
Negli ebook è scritto un po' di tutto,
avete solo da sceglier l'argomento
e ne troverete online più di cento.
Però c'è uno di questi, soprattutto,
che di più tira le fila del mercato
in cui viene insegnato come fare
in pochissimo tempo a guadagnare
1000 euro con l'ebook che si è acquistato.
Per 1 euro si può comprare in rete
su un qualunque sito specializzato
ma nell'istante in cui voi lo aprirete,
troverete all'interno scritto che...
"Rivendi questo ebook che hai scaricato
a 1000 altri boccaloni come te!"
JECO digitale
mercoledì 21 dicembre 2011
Dicembre 2011
in strada solo io e chi porta la pizza.
Quel gelo dai TG tanto annunciato
posso constatare che sì, è arrivato.
Sento accanto l'odore del fritto di cucina
provenir da un ristorante: "Lontana Cina",
Incuriosito mi avvicino e, dietro una siepe,
scorgo qualcosa che pare essere un presepe.
Ci sono tutti: San Giuseppe, la Madonna, il Bambinello,
il bue, l'asinello e finanche il pastorello.
La nostra tradizione è salva e questo lo rivela,
e poi cosa non si fa per aumentare la clientela!
A giudicar dagli schiamazzi e dai sorrisi,
chi mai direbbe che il periodo è di crisi
però chissà quanti, per contener le spese,
a Natale il cenone lo faranno dal cinese.
JECO digitale
domenica 18 dicembre 2011
La crisi, la crisi e ancora la crisi ....
I temi trattati erano molteplici ma se si volesse fare un raffronto tra ciò che accadeva un paio di anni fa ed oggi, potrei dire che oggi non si parla d'altro che della crisi economica.
E' quello che ci sta succedendo, non lo nego io e non lo nega nessuno ma perché c'è questa crisi? Perché è accaduto e sta accadendo quello che oggi stiamo vivendo tutti sulla nostra pelle?
Se volete una risposta chiara sicura e definitiva dal sottoscritto, beh, io non la so però ho provato ad informarmi ed ho capito questo:
Tutti ci parlano di crisi ma nessuno ce la spiega davvero!
E se nessuno conosce i reali motivi per cui si è venuta a creare, come possiamo essere coinvolti ed uniti per risolverla?
In rete, molti hanno provato a riassumerla così:
La crisi è nata nel 1997, quando negli USA si sono concessi incautamente mutui senza che ci fossero effettive garanzie per restituire il denaro prestato. Molte banche sono così fallite.
Si è pertanto creato un clima di sfiducia globale tra le banche e, mentre gli stati lavorano per evitare il fallimento ulteriore, ci si accorge che le perdite sono troppo elevate e bisogna intervenire affinché qualcuno paghi i debiti accumulati. Quel "qualcuno" siamo noi.
Come al solito, non mancano mai le tesi complottiste che affermano che la crisi in realtà sia qualcosa di voluto dall'alto, da una piccola cerchia di privati che governa il mondo e ci vuole tutti schiavi.
Io dico invece che, prima che schiavi, ci vogliono ignoranti.
Riecheggiano in me le parole dello slogan del Grande Fratello (quello del libro "1984" di Orwell, non il programma televisivo):
L'ignoranza è forza.
L'ignoranza non è forza, è senz'altro il modo migliore per governare i popoli, è sempre stato e sempre sarà così perciò, a mio parere, la crisi si vince solo con il Sapere, quello con la "S" maiuscola.
Ed è solo attraverso la Cultura ed il Sapere che si può creare nuovo lavoro per le nostre ormai decadenti nazioni.
E, per quanto riguarda la crisi, ce la stanno facendo apparie come il periodo più buio della storia, ma, chi conosce la Storia sa benissimo che i periodi di guerra sono stati periodi ben peggiori perciò, è vero, la crisi dell'economia c'è ed è un dato di fatto ma la crisi non deve autoalimentarsi ed essere il pretesto per non rimboccarsi tutti, nessuno escluso, le maniche.
Ad maiora
JECO digitale
lunedì 17 ottobre 2011
Esternalizzazione
Per pagar meno la produzione
ed abbassare il salario medio
è stato inventato un rimedio,
si chiama: Esternalizzazione.
Si aprono fabbriche a distanza
nei paesi emergenti amici
e da noi lasciano gli uffici
a far da rappresentanza.
Il risparmio è assicurato,
specie sulle risorse umane
ma, a processo terminato,
da vendere cosa ci resterà?
Per avere un grammo di pane,
daremo un kilo di libertà.
JECO digitale
domenica 16 ottobre 2011
IL 15° CENSIMENTO
che già dieci anni son passati
da quando ci hanno intervistati
col censimento del duemilauno
ed oggi si ripresenta l'occasione
di un resoconto della popolazione.
Nell'era di internet e dei network sociali,
il questionario giunge tramite posta,
tutto ciò milioni di euro ci costa
perché si scelgono i mezzi tradizionali
e per la consegna faremo le code,
proprio come ai tempi di Erode.
- Chi siete? Quanti siete? Rispondete!
In che modo guadagnate il pane?
Cambiereste lavoro entro due settimane?
E, in casa, quanti gabinetti avete? -
Saper certe abitudini sarà utile, può darsi,
ma altre, dico io: - son domande da farsi? -
Eppure, l'Europa ce lo impone,
al di là di ogni singolo parere,
nel bel paese, si vuol sapere,
come stanno davvero le persone.
E, se ci troveranno crollati giù,
allora, non ci conteranno più
JECO digitale
poesia scritta per questa sfida letteraria
giovedì 6 ottobre 2011
Steve Jobs 1955 - 2011
"Pensare differente"
è quantomai attuale,
è tanta ormai la gente
che così la pensa uguale.
Oggi è una data importante per la tecnologia. Il mondo ha perso il suo Guru, l'uomo che ha saputo trasformare l'innovazione in una vera e propria filosofia e c'è chi parla addirittura di religione.
Personalmente resto sempre affascinato di fronte ad un iPad e più volte sono stato sul punto di comprarlo ma non l'ho mai fatto.
Il costo ha influito ma c'è dell'altro.
Steve Jobs ha saputo creare un bisogno latente di tecnologia nella gente attraverso dispositivi facili da usare, capaci di poter essere usufruiti da chiunque ed in ogni luogo. Su questo bisogna dargli merito.
La sua vicenda personale, poi, raccontata nell'ormai celeberrimo discorso all'università di Stanford, è una storia bellissima e, se volete, molto americana.
Personalmente però, non ho mai condiviso la filosofia della Apple.
Negli anni 80 si proponeva come qualcosa di diverso capace di rompere gli schemi delle mode di massa, oggi invece la moda di massa è diventata la Apple, una moda poco aperta ad interagire con altri che la pensano in modo differente (parlo degli altri dispositivi) e desiderosa di creare un proprio mondo, una propria nuvola all'interno della rete in cui vivere senza scambi con "i diversi".
Non è un caso, infatti, che l'iPad non abbia una porta USB universale.
La Apple ha saputo creare il suo sistema, renderlo nuovo, accattivante nel design ma esso resta pur sempre un sistema troppo chiuso a mio parere.
Magari però Steve Jobs ci ha visto giusto e la gente, per un bel design e per essere trendy, sarà disposta, oggi come in futuro, a mettersi in un gabbia dorata e sentirsi appagata.
Una tecnologia chiusa significa che la conoscenza di cosa c'è dietro la rete ed i computer, diventerà qualcosa di elitario, le persone useranno i contenuti senza sapere cosa sta, in realtà, succedendo dietro lo schermo. Se ciò dovesse accadere, saremo in futuro sempre più sotto controllo perché sempre più ignoranti.
A me tutto ciò fa paura ma, in ogni caso, mi mancherai.
Addio Steve Jobs, l'inventore de i-Sogni.
JECO digitale
Steve Jobs 1955 - 2011
lunedì 22 agosto 2011
Google+ vs Facebook ... c'è ancora tanto da fare
venerdì 1 luglio 2011
Il paradigma dell'ebook store del futuro
Il business degli ebook in Italia stenta a decollare, perché? La risposta è certamente complessa e di sicuro coinvolge le grandi case editrici che non vogliono perdere il loro mercato consolidato da anni.
A mio avviso gli ebook prenderanno piede in Italia solo se saranno in grado di farsi percepire dagli utenti come un qualcosa di diverso rispetto al libro cartaceo ma, soprattutto, se l'esperienza di lettura diventerà realmente collettiva ovvero sempre più social (termine largamente abusato di questi periodi).
Partiamo dal presupposto che chi vuol fare business con i contenuti su Internet è sulla strada sbagliata.
Oggi sappiamo che si è disposti a pagare su Internet non tanto per avere contenuti, ma per usufruire di servizi o per avere beni materiali a prezzi scontati.
Il bene digitale, quale può essere un ebook, non è considerato dalla maggior parte delle persone un bene per cui si è disposti a pagare a meno che... a meno che non entri in gioco l'effetto per il quale il tempo impiegato per reperire il bene sotto banco, venga percepito dal consumatore come uno sforzo maggiore piuttosto che il suo acquisto legale. Insomma, se l'ebook costa poco, mi interessa e lo posso avere in un click, non sto lì a perdere tempo!
Infine ci vogliono i numeri, il margine di guadagno si ottiene solo se i consumatori sono tanti. Non bastano quindi i soli cosiddetti "lettori forti" a fare il mercato, serve che anche chi non è abituato a leggere, venga coinvolto nel processo e si trasformi in lettore. La vera sfida secondo me è questa.
Tutto ciò per anticiparvi la mia idea di store online del futuro per quel che concerne il business degli ebook.
- All'inizio è gratis - A meno che non stiamo parlando di un autore che abbia già un suo pubblico, un ebook appena immesso sul mercato non ha alcun valore qualunque sia il suo contenuto. I primi N utenti devono poterlo scaricare senza costi ma solo facendo un "pagamento sociale" con un tweet, un post o un commento FB in cui viene detto il motivo che ha spinto il lettore al download in modo da creare rumors. Sulla pagina del download dovrà essere presente un contatore che dice qualcosa tipo: "Mancano solo tot download gratuiti per questo libro!" per spingere al download.
- Più partecipi e più guadagni - Ad ogni utente che acquista un ebook verrà restituita una percentuale del valore del ebook acquistato attraverso "buoni per l'acquisto di altri ebook" per ogni suo feedback, recensione, link, commento, ecc. sull'ebook acquistato.
- Il valore lo fa il mercato - Man mano che aumenta il numero degli utenti che scaricano l'ebook, l'ebook aumenta di prezzo fino ad un tetto max fissato ed, in ogni caso, nessun ebook deve costare più di un certo prezzo.
- Consiglialo e fatti consigliare - Chi ha acquistato, deve avere la possibilità di consigliare l'ebook a qualcun altro che avrà a disposizione la visione online del contenuto dell'ebook per un tempo limitato.
- Un piccolo grande regalo - Gli utenti che hanno già acquistato, devono poter ricomprare gli ebook a prezzi scontati per farne dei regali, magari personalizzati don dediche, immagini o altro.
- Tempi di lettura brevi ma intensi - Gli ebook non devono essere brevi nei contenuti ma neanche lunghissimi. L'esperienza di lettura di un ebook deve consumarsi in un paio di giorni in media. E' sicuramente preferibile spezzare un ebook pieno di contenuti in due ebook più piccoli che costino la metà.
Tutto qua? Per ora sì.
Ad maiora.
JECO digitale
lunedì 13 giugno 2011
Ancora sul futuro dei social network
Ancora una volta, a distanza di più di un anno, mi trovo a meditare sul futuro dei social network e quindi, inevitabilmente, su Facebook.
Già da qualche mese ho notato che la mia attività giornaliera sul più popolare dei social network, rispetto a qualche anno fa è diminuita sensibilmente.
Leggendo questo articolo sembrerebbe che FB abbia raggiunto una saturazione nei paesi dove è già presente da tempo. In realtà ho notato che anche l'attività dei miei amici su FB è calata drasticamente.
Ma allora che sta succedendo?
Gli utenti hanno capito che:
- mantenere contatti con tutte le persone del nostro passato è, la maggior parte delle volte, troppo difficile e spesso neanche tanto stimolante;
- avere tanti amici su FB non è un indice di quelli che si hanno nella vita reale;
- a fare gli esibizionisti su FB son bravi tutti ma, quel che più conta, non interessa quasi a nessuno;
- la maggior parte di ciò che si scrive o passa su FB è pura inutilità;
- corriamo grossi pericoli a rendere pubblica la nostra vita su FB e la privacy è importante;
- i profili sono una miniera di informazioni per carpire informazioni su chi siamo noi e chi sono gli altri;
- tutte le info che carichiamo e scriviamo non sono più di nostra proprietà e sono utilizzate a fini di lucro;
- i nostri profili diventeranno le nostre lapidi online e resteranno indelebili su Internet per essere giudicati dai posteri.
Nonostante queste siano valide motivazioni per ridurre la propria attività su FB, non ritengo siano le cause della mia disaffezione a FB. C'è anche dell'altro: FB mi ha annoiato e sto aspettando un'altra rivoluzione.
So che più passa il tempo e più sarà difficile perché FB non è solo un social network, è diventato uno standard, troppo diffuso e pertanto duro da abbandonare anche per passare a social network migliori.
Allora mi son chiesto cosa renderebbe un social network più appetibile ai miei occhi.
Un social network che renda la mia vita davvero più appagante e che non me dia solo l'illusione.
Un social network che si innesti meglio nella vita reale insomma. Penso che i tempi siamo maturi affinché le nostre identità: reale e virtuale, siano solo due facce della stessa medaglia ovvero della stessa persona. Usare la rete per fingere chi non si è non porta lontano, lo dimostra il caso della blogger gay siriana Amina che si è scoperto, infine, essere un quarantenne americano.
Del resto, non dico nulla di nuovo se affermo che già nelle nostre vite reali spesso fingiamo di essere chi non siamo in realtà.
Ad maiora,
JECO digitale
giovedì 2 giugno 2011
Tempi che RIcorrono
Tempi che riCorrono
Ad maiora,
JECO digitale
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