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domenica 5 dicembre 2010

Vecchi media per colpire chi ha un'età media

Senza ombra di dubbio Internet è un mezzo molto utilizzato dalle ultime generazioni.
L'altro ieri ascoltavo sul treno il discorso di una ragazza di poco più di vent'anni che confidava alle amiche che suo fratello, che frequenta le superiori, tiene la pagina di Facebook aperta quando fa i compiti ed è quindi perennemente connesso alla rete. Le amiche gli rispondevano che quasi tutti gli adolescenti studiano in questo modo e dicevano che loro erano "vecchie" perché FB non c'era "ai loro tempi".
Aldilà di stare a sindacare se questo è un bene o un male, c'è tuttavia in Italia anche una fetta di persone che è in ritardo rispetto ai tempi che corrono e che adesso si avvicina ad Internet in età ormai avanzata.
Proprio su queste persone la BigG di Google ha deciso di investire per allargare i suoi affari e pertanto ha creato uno spot che da Novembre 2010 sta andando in televisione.
Uno spot ben costruito, che fa leva sui buoni sentimenti, i cui retroscena sono svelati in questo interessante articolo:


E' stato scelto come mezzo la TV perché è il media più utilizzato da chi ha un'età media in Italia e quindi meglio capace di "colpire il bersaglio".
C'è poi anche, secondo me, una sorta di pubblicità anche per il nuovo sistema Android di Google visto che ad un certo punto compare uno smartphone.
In attesa di vedere se lo spot farà sì che sempre più persone di mezza età si mettano al passo coi tempi e cadano nella ragnatela (sarà un caso che in inglese si dica Web) costruita con cura da Google, mi viene da fare qualche previsione futuristica chiedendomi:

- A quando il controspot degli anti-google?
- A quando gli spot in TV di Facebook?

Ad maiora,
JECO digitale

PS
Lo spot in questione, per chi non lo avesse visto è questo:


venerdì 15 ottobre 2010

Impariamo l'alfabeto digitale

Ricordo che da bambino la maestra ci faceva imparare l'alfabeto facendoci degli esempi tipo: "A" di Albero, "B" di Barca, "C" di Casa ...
Spesso ad ogni spiegazione era associato un disegno che serviva per fissare la lettera associata proprio alla parola più comune che iniziava per quella lettera.

Nell'epoca di Internet, l'alfabeto lo detta Google.
Se provate infatti a digitare semplicemente la lettera "A" in google.it, vi apparirà l'elenco delle parole più ricercate che iniziano per quella lettera, prima tra tutte "ansa". Ripetendo l'operazione per ciascuna lettera dell'alfabeto otterrete:

A - ansa
B - bnl
C - calciomercato
D - dizionario
E - ebay
F - Facebook
G - Gmail
H - hotmail
I - inps
L - libero
M - meteo
N - netlog
O - oroscopo
P - pagine bianche
Q - quattroruote
R - Ryanair
S - subito
T - trenitalia
U - unicredit
V - virgilio
Z - Zara

W - wikipedia
Y - Youtube
J - Juventus
K - Kijijij
X - Xbox

Le parole più ricercate riguardano i seguenti argomenti: News, Soldi, Calcio, Internet, Meteo, Oroscopo, Trasporti, Lingue, Giochi, Abbigliamento, Previdenza sociale. Guarda caso sono lo specchio dell'italiano medio del 2010. Sorpresi? Io non tanto e non è un caso che nell'elenco manchino i libri, forse il dato che più mi sorprende che manchi la Telefonia.

Facendo la stessa cosa per google.com (Il sito google americano) il risultato è diverso:

A - amazon
B - best buy
C - craigslist
D- dictionary
E - ebay
F - Facebook
G - gmail
h - hotmail
i - ikea
l - lowes
m - mapquest
n - netflix
o - orbitz
p - pandora
q - quotes
r - rei
s - sears
t - target
u - usps
v - verizon
z - zillow

w - weather
y - youtube
x - xbox
j - jet blue
k - kohls

Ci accomunano la passione per Internet, la Compra-vendita, i Gioghi, il fatto che entrambi non conosciamo le lingue(loro però l'inglese lo sanno) ma qui almeno con Amazon, i libri ci sono!

Infine, ripetendo l'esperimento per google.com.hk, il google cinese si ha:

A - abobe reader
B - baidu
C - cctv
d _ dnf
e - ems
f - facebook
g - gmail
h - hao123
i - is
l - lv
m - msn
n - nba
o - office 2007
p - pps
q - qq
r - realplayer
s - sina.com
t - taobao
u - uusee
v - veryCD
z - zol

w - www.hao123.com
y - yahoo
x - xixi
j - java
k - kugou

Il che sottolinea, a mio avviso, l'utilizzo di piattaforme di microblogging e motori di ricerca appositi per la specifica nazione, la presenza di un brand Microsoft molto elevata e di un Internet scarsamente orientato al Cloud Computing. Ci accomunano Facebook e Google!

Tutto ciò per dire che imparare il nostro alfabeto digitale e quello delle altre nazioni può essere un buon modo per comprendere i nostri limiti, i nostri punti di forza, capire meglio i nostri vicini e come si muoverà il mondo.

Ad maiora.
Jeco digitale

giovedì 20 maggio 2010

Zuckerberg ci aveva visto giusto ma poi...

In questi giorni sembra che sul web (almeno sul web che legge il sottoscritto), non si parli d'altro che di Facebook e della voglia sempre più in costante aumento che numerosi utenti hanno di cancellarsi.
Se si digita "How to quit" su Google, la seconda scelta consigliata in automatico è "How to quit Facebook" ma secondo me la verità è un'altra: Facebook ha cannibalizzato il mercato dei Social network e c'è chi non vede l'ora di farlo fuori.
Zuckerberg e i suoi, dichiarando la fine dell'era della privacy, vengono accusati di aver cambiato le regole in corso d'opera proprio in fatto di privacy e che la loro scelta di allentare la presa su una questione così delicata, sia una scelta sbagliata.
Io penso invece che Zuckerberg ci aveva visto giusto, stavamo andando incontro ad un mondo in cui la privacy sarebbe stata sempre più sacrificata finché ... finché è arrivato Facebook ed ha fatto scoprire quanto sia importante, invece, non condividere proprio tutto tutto ed avere un controllo totale su ciò che si vuol mostrare pubblicamente.
Insomma, Zuckerberg ci aveva visto giusto ma la creatura che ha creato per seguire la tendenza, ha alterato la tendenza stessa creando un cambio di rotta.

E' bene quindi tenere a mente che:

Non è importante solo riuscire a prevedere i trend ma anche capire come fare a cavalcarli senza alterarli troppo.

Ed un giorno, chissà, l'arrivo massivo e martellante del fenomeno Ipad potrebbe far riscoprire, invece, il piacere di leggere un buon libro fatto di semplice carta magari come reazione all'avvento di un'editoria fatta solo di editori di e-book.

E se GOOGLE-LIBRI, seguita a ruota dai competitors, anziché fare business solo nel digitale, per differenziarsi aprisse un giorno delle librerie tipo Feltrinelli?

E se la marea di programmi spazzatura che la TV ci propina producesse come controreazione la decisione della gente di dare più importanza alla Cultura?

Sono un sognatore, lo so, però tutto potrebbe succedere ma solo ai posteri l'ardua sentenza, nel frattempo, continuo a ripetere: Zuckerberg ci aveva visto giusto! ;-)

Ad maiora,

JECO digitale


Chissà se poi alla fine l'ha trovata una ragazza, è uno dei motivi per cui, si dice, abbia creato FB ...

giovedì 11 marzo 2010

Accordo tra le biblioteche nazionali e Google

Oggi leggo il titolo di questa notizia:

Due secoli di libri su Google: La Nazionale firma l'accordo

http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/arte_e_cultura/2010/10-marzo-2010/dante-petrarca-leopardi-clic-leggi-tutte-opere-1602628152612.shtml

Come immaginavo, il processo di digitalizzazione delle opere sta iniziando a prendere piede e Google sta investendo e prendendo accordi con i governi delle nazioni e con le biblioteche.
Tra poco potremo consultare centinaia di libri on line su Google! La cultura sarà accessibile in un click a tutti! Wow! … un momento però, se questo è bellissimo, non bisogna trascurare anche l’aspetto negativo di tutto ciò e, per farlo, forse è necessario chiedersi chi è Google.

Google è una società che ha il controllo (tra le tante cose):

  • delle ricerche sul web, visto che è il principale motore di ricerca;
  • Migliaia di blog e caselle di posta di privati (anche quella del sottoscritto)
  • delle Mappe e dei percorsi stradali, grazie a strumenti come Google maps, Streetview, Google Earth;
  • possedendo Youtube possiede i video di tutto il mondo;
  • ultimamente sta investendo anche nel mondo della telefonia e dell’energia;
  • Con Google books possiederà il controllo anche delle biblioteche.

Personalmente Google mi sta simpatico e trovo che sia il top di quello che può essere un’azienda tecnologica del terzo millennio perché offre tantissimi servizi utili e gratuiti ma bisogna prendere atto che tutto il mondo si sta Googlizzando ed questo fatto rende sempre più in voga queste affermazioni:

“Se non sei su Google, non esisti.” e “Se c’è su Google, allora è vero.”

Se domani Google dovesse far sparire tutti i riferimenti all’Italia dalle sue cartine geografiche, in tutti i siti linkati, da tutte le immagini, ecc. … per il resto del mondo, l’Italia esisterebbe ancora?
Certo, esisterebbe ancora geograficamente ma sarebbe “tagliata fuori” e la sua voce non conterebbe praticamente nulla.
E se Google dovesse finire in mani sbagliate?
Se un giorno un pazzo volesse “riscrivere la storia”, secondo voi, da dove comincerebbe?
Possedere Google nel terzo millennio, è un po’ come possedere l’atomica durante la guerra fredda.
Allora lasciatemi concludere che:

Digitalizzare la memoria del mondo ed avere il monopolio sull’informazione, non
è solo un’opportunità ma è anche un grosso pericolo che non va sottovalutato



Questo va tenuto sempre presente perciò, Google sei il benvenuto anche nel mondo dei libri ma spero che si diffonda una coscienza collettiva critica su di te e per rendere possibile questa diffusione, quale mezzo migliore se non Google stesso? E' proprio questo che mi piace di Google, come è oggi.

Ad maiora,

JECO digitale