Le recensioni fatte al proprio libro, specie quelle positive, sono sempre gradite.
In teoria anche quelle negative sono qualcosa di cui vantarsi perché significa che qualcuno ha avuto così a cuore il volerci comunicare che ciò che abbiamo scritto gli ha fatto schifo che lo dobbiamo comunque interpretare come una piccola vittoria perché abbiamo avuto la considerazione del lettore.
E' interessante tuttavia capire cosa sia arrivato agli altri di ciò che si è pensato di trasmettere.
La teoria della comunicazione classica spiega che in effetti il messaggio che si intende trasmettere arriva al ricevitore (in questo caso il lettore) distorto per i più disparati motivi che vengono indicati come: rumore.
Perciò, se il giudizio risulta positivo e vicino a quello che volevamo comunicare, è indice che abbiamo fatto un buon lavoro.
La sua poesia è davvero singolare per l'originalità delle invenzioni ironiche e giocose e satiriche, con risultati egregi, come le storie della tartaruga, della gallina, del camaleonte, i cani giocatori e tanti altri testi ancora. E' un discorso sempre incisivo, che si apre con una presentazione favolistica per giungere al paradosso o al sarcasmo o al puro divertimento.
Ieri scopro che qualcun altro si è preso la briga di scrivere una recensione su "Tempi che corrono", questa volta non il libro cartaceo ma l'
ebook pubblicato da Narcissus.
La recensione fatta al mio libro da Angelo Parisi su Colophon (Rivista di Letteratura per il XXI secolo) mi ha fatto davvero piacere perché chi l'ha scritta ha saputo cogliere in pieno ciò che volevo comunicare al lettore.
Vi invito a leggerla:
e, dopo averla letta, potete
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Ad maiora,
JECO digitale